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Con René De Silvestro alfiere si chiudono le nostre super Paralimpiadi

Con René De Silvestro alfiere si chiudono le nostre super Paralimpiadi.
Sette medaglie, 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi: questo il bottino dell’Italia alle Paralimpiadi di Pechino. La fiaccola nello stadio della capitale cinese si è spenta pochi minuti fa con la tradizionale cerimonia di chiusura dove ha sfilato quale alfiere Azzurro scelto da Luca Pancalli, il cadorino René De Silvestro.

Dalla sua casa torinese ha visto tutto, giorno e notte, il presidente Fisip (Federazione Italiana Sport invernali Paralimpici) Tiziana Nasi che festeggia le sette meraviglie disegnate sulle nevi di Yanqing e Zhangjiakou dai suoi ragazzi.

La spedizione di Pechino 2022 ha superato quella di PyeongChang (5) e ora già si pensa a quel che sarà tra quattro anni, quando l’Italia sarà di nuovo padrona di casa, vent’anni dopo Torino 2006 di cui lei era presidente del Comitato organizzatore. Dal 5 al 16 marzo 2026, Milano e Cortina saranno teatro della splendida XIV Paralimpiade invernale.

Queste le parole della numero uno della Fisip e vicepresidente del Cip:

«Mentre commento le medaglie di questa Paralimpiade, risuona l’Inno di Mameli in onore dei nostri due grandi atleti, Giacomo e Andrea.

È un’emozione sempre nuova e fantastica. Quest’anno ero fiduciosa che arrivassero tante medaglie, ma non pensavo arrivassero due ori, invece, eccoli qui. L’Italia è stata grande, gli atleti straordinari.

Un giorno dopo l’altro abbiamo vissuto il crescere dell’emozione e crescere i nostri atleti, sia quelli affermati sia quelli esordienti, alla prima partecipazione alle Paralimpiadi, che hanno avuto uno scatto di testa e fisico».

Non aveva mai saltato una Paralimpiade da Sydney 2000 a oggi, ma stavolta Tiziana ha fatto il tifo davanti alla tv: «Dispiaciuta di non essere stata presente, ma l’ho vissuta talmente tanto che va bene anche così, grazie ai nostri tecnici che mi tenevano costantemente aggiornata, facendomi sentire come se fossi lì.


È stato fantastico vedere la testa di Renè in quest’ultimo slalom, Giacomo è stato meraviglioso ancora una volta, ma voglio fare una menzione speciale per il bronzo nel fondo di Beppe Romele che vale come un oro.

Grande rammarico soltanto per quanto avvenuto nello snowboard perché gli atleti sono forti e sono seguiti da grandi tecnici. Andremo a consolarli a Malpensa domani al loro arrivo, insieme a quelli che non hanno vinto e festeggeremo tutti per averci fatto sognare.

La ciliegina più bella è vedere oggi Renè De Silvestro portabandiera nella Cerimonia di chiusura, testimonial perfetta in vista di Milano Cortina. Evviva i nostri atleti, evviva l’Italia, evviva il Cip ed evviva la Fisip e il suo futuro».

Non poteva mancare anche un commento del capo dello sport paralimpico italiano Luca Pancalli

«Queste Paralimpiadi ci consegnano tante certezze, tante conferme ma anche tante indicazioni su quello che c’è da fare per il futuro. Ci attende la grande sfida di Milano Cortina che vogliamo vivere da protagonisti. Abbiamo una squadra di giovanissimi, tanti poco più che ventenni. Recuperiamo anche una presenza femminile che mi auguro possa diventare sempre più consistente».

Intanto San Vito di Cadore si appresta a organizzare un ben tornato a René De Silvestro. Già domani 14 marzo a partire dalle 19:30, nella piazza del Municipio ci sarà un happening per festeggiare le due medaglie conquistate dall’atleta sitting del Cortina Druscié

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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