Si è spento nella Milano che tanto amava Camillo Onesti, Classe 1926, il papà dello sci di fondo rosa italiano. Era il 1984 e dopo le Olimpiadi di Sarajevo Arrigo Gattai il presidentissimo della Fisi, offrì a Camillo Onesti, già responsabile del fondo del Comitato Alpi Centrali, la direzione agonistica del settore femminile, che intendeva creare ex novo, con una gestione a sé stante, separata da quella maschile che fino ad allora aveva curato entrambi i settori. Con lui il fondo femminile italiano raggiunse i vertici inimagginabili grazie all’ascesa di due fuoriclasse come Manuela Di Centa e Stefania Belmondo che nella loro corsa verso il podio crearono un movimento che si è conquistato dignità e considerazione internazionale. Con lui direttore agonistico, in fatto di premi le fondiste furono equiparate ai maschi. Con i risultati aprirono anche le porte dei Corpi militari che hanno consentito alle ragazze del fondo di guardare con tranquillità al futuro. Lasciato l’incarico in Fisi nel 2000 Camillo è tornato a essere il motore del Fior di Roccia, storico club di Milano, e della Stramilano. Instancabile atleta ha continuato fino all’ultimo a correre, sciare e girare in bicicletta nella sua Milano.
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