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CdM Para: quando la Fis confonde l’inclusione con l’esclusione

CdM Para: quando la Fis confonde l’inclusione con l’esclusione. Oggi a Tignes si è disputato uno slalom di Coppa del Mondo paralimpica. Le nostre Azzurre Martina Vozza con la guida Ylenia Sabidussi hanno conquistato uno splendido secondo posto a 3 decimi dalla vittoria.

Altrettanto bravi Giacomo Bertagnolli e la guida Andrea Ravelli a salire sul terzo gradino del podio. Non sono stati altrettanto fortunati gli atleti della categoria standing. Se Davide Bendotti è uscito, Federico Pelizzari è stato squalificato.

Ha saltato una porta? Ha fatto il furbetto facendo finta di non accorgersi di aver inforcato? Aveva un motore sugli sci? Delle ali al posto dei bastoncini?

Si perdoni il sarcasmo ma in questo caso ci sta! Perché, dopo aver concluso abilmente la run d’apertura manche al quinto posto, gli è stato detto di accomodarsi al parterre per assistere alla seconda manche riservata a chi non vìola le regole.

Dunque, quale regola ha violato Federico? Assolutamente nessuna. Già alla tappa precedente di Steinach am Brenner, sia lui che un atleta svedese, avevano utilizzato un “paramano” leggermente modificato. Si tratta di una carenatura che offre una maggiore sicurezza e protezione a chi presenta un problema alla mano.

In quell’occasione nessuno è stato squalificato. Oggi invece sì. Il motivo è che la federazione di riferimento, in questo caso la Fisip, deve inviare una richiesta alla Fis sull’utilizzo di ogni strumento. Questo è stato regolarmente fatto. Dunque? Secondo i responsabili della Fis, in particolare nella persona di Anja Škutelj Svetić, Race Director Para Alpine International Ski and Snowboard Federation, è arrivata la squalifica a norma di regolamento, perché la categoria di Federico non può farne uso.

Ebbene, abbiamo letto il regolamento per filo e per segno, ma traccia di questo impedimento non c’è!

Per sicurezza abbiamo anche chiesto consulto a tecnici delegati Fis che ci hanno dato conferma: quella specifica non è assolutamente citata!

Pelizzari è stato squalificato soltanto perché le Federazione internazionale non solo non conosce i regolamenti (può capitare, le regole sono tante), ma non si prende nemmeno la briga di consultarli quando si crea un problema.

L’assurdità si completa con un’altra gemma: l’atleta svedese Aaron Lindstroem, stessa categoria di Federico, utilizza regolarmente lo stesso paramani, ma per lui nessuna squalifica e oggi è pure arrivato terzo. Certamente si può fare ricorso, ma con altri episodi del passato, questa dirigenza tecnica si è sempre dimostrata intransigente. Sia inteso, non agisce così perché in mala fede. Il fatto è che in tante occasioni hanno dimostrato di non conoscere la materia. Come a dire, dilettanti allo sbaraglio. Sembra assurdo ma è così.

Dopo il fattaccio dell’assurda squalifica per falsa partenza di Ambra Pomaré nello slalom di Zinal pensavamo di averle viste e sentite tutte, ma ci sbagliavamo. Dunque, cari atleti, voi che vi fate il cosiddetto mazzo per raggiungere i vostri obiettivi, che quasi sempre sono anche i vostri sogni, studiatevi bene i regolamenti, perché chi dovrebbe farli rispettare non sempre li conosce.

La squalifica odierna di Federico non è la fine del Mondo. Per lui, l’obiettivo principale sono i prossimi Mondiali prevista a Maribor dal 4 all’11 febbraio 2025. Oltre al suo pregiatissimo staff tecnico composto da Danny Gerardini  e Nicola Otelli, si è allenato con i tecnici dello sci Club Lecco (sua società di appartenenza), in particolare con Carlo Riva: “Nell’ultimo periodo – dice il responsabile Giovani della società – Federico è cresciuto molto e per un allenatore è la soddisfazione più grande vedere progredire così un suo allievo. Quel paramano lo abbiamo progettato assieme ma non credo sia merito di quello strumento se sta sciando meglio. Gli dà solo un po’ di sicurezza psicologica in più, ma per andare forte ci vuole il piede!”.

Da non dimenticare che l’impegno di Federico, così come quelli di tutti gli altri atleti Fisip, non è rivolto soltanto a se stesso e ai suoi risultati. È un esempio per tanti giovani potenzialmente paralimpici ma che non sanno sia possibile provare tante soddisfazioni affrontando uno sport.

La stessa Federazione del Presidente Paolo Tavian si danna l’anima per individuare nuovi atleti sull’intero territorio con eventi dimostrativi e presentazioni. È per questo che la Fis, che tanto ha spinto per portare a sé l’intero movimento paralimpico, deve prestare la massima attenzione affinché quel bel gesto di inclusione non diventi esclusione!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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