l plotone del 7° reggimento Alpini di Belluno vince ai CaSTA davanti a quello dei ranger del 4° reggimento alpini paracadutisti, seguito dal plotone del 32° reggimento genio guastatori di Torino. Il magnifico plotone dei “boce” dal tenente Andrea Trevisson ha tenuto alto il vessillo dell Brigata Alpina “Julia” (ergendo l’Aquila del Patriarca di Aquileia), trovando costante incitamento nel pensiero dei colleghi impegnati nel teatro operativo Afghano e la viva memoria dei caduti.
Al termine della gara il plotone ha ricevuto i complimenti direttamente dal generale Marcello Belacicco, comandante della Brigata “Juilia”, in collegamento telefonico dall’Afghanistan.
Le 16 formazioni alpine in gara, provenienti da tutto l’arco alpino e dall’Abruzzo, si sono “battute” nell’ultima impegnativa prova, “la team sprint” un momento tecnico intenso che, come recita il nome della gara, vede le squadre, composte di 3 alpini, percorrere brevi frazioni di fondo con sci d’ordinanza. La prova emula le classiche staffette alpine dei tempi passati, quando i tratti di terreno misto (neve, ghiacco e roccia) venivano attraversati con la massima perizia dai portaordini che, alleggeriti dal pesante equipaggiamento risultavano più veloci e meno vulnerabili nel compiere attraversamenti esposti al fuoco nemico, fino a giungere all’avamposto succesivo con a tracolla la borsa porta ordini impartiti dal comando. Una gara avvincente, che ha permesso di mettere in discussione il podio fino all’ultima pattinata.
In tutte le tre giornate la lotta per il gradino più alto è stata aspra e combattuta, testa a testa, in tutte le prove, con gli alpini paracadutisti, specializzati ranger, già dententori del successo dell’anno scorso, che oggi si sono dovuti accontentare della seconda piazza d’onore riconfermando la loro particolarità di “truppe scelte per operazioni speciali”. Al terzo posto si è posizionato il plotone del 32° reggimento genio guastatori della Brigata Taurinense, a pochi punti di distacco dai secondi.
Medaglia di legno per gli alpini del 2° reggimento alpini di Cuneo, che hanno lottato con ammirevole tenacia e agonismo, pur non salendo sul podio, giocandosi il tutto per tutto alla “team sprint” di oggi. A seguire gli amici sloveni, che onorano la manifestazione guadagnando un posto di tutto riguardo.
Dopo due giorni di scialpinistiche e prove tecniche lungo percorsi tra boschi e coste dolomitiche dell’anello di Sesto, gli alpini baciati in volto dallo splendido sole e con le gambe inghisate ma lanciate nell’allungo, portano a termine la loro “olimpiade invernale” comprovando il livello dell’addestramento specifico.
Grande successo ieri sera al concerto delle fanfare delle brigate “Taurinense” e “Julia”, tenutosi all’auditorium Gustav Mahler del Grand Hotel di Dobbiaco. Gli alpini musicisti delle due brigate hanno dato spettacolo, sbalordendo gli ospiti intervenuti per aver saputo interpretare con maestria i brani e le arie più famose del proprio repertorio di musica classica e contemporanea. La serata, presentata dalla signora Lucetta Rossetto, da sempre animatrice di questo genere di spettacoli, ha allietato sulle note di Giuseppe Verdi, Gustav Holst e John Williams le massime autorità delle forze armate italiane presenti per l’occasione, nell’importante manifestazione a margine dei campionati sciistici delle truppe alpine che si stanno disputando in questi giorni nell’Alta Val Pusteria. A far gli onori di casa il generale Primicerj, comandante delle Truppe Alpine che ha avuto il piacere di accogliere il generale Biagio Abrate, Capo di Stato Maggiore della Difesa e tanti altri alti ufficiali ai vertici dell’Esercito italiano. Un pizzico di colore, e forse di nostalgia, lo hanno dato poi i “veci”i del Coro dei congedati della Brigata “Julia”, per aver interpretato le canzoni che i reparti alpini spesso intonano nelle loro marce di trasferimento. Momento clou della serata è stato il collegamento via satellite con Herat, in Afghanistan, dove opera la Brigata Alpina “Julia”. La presentatrice ha dato poi spazio ai rappresentanti del Centro Addestramento Alpino di Aosta, da poco rientrati da una spedizione in Patagonia. Tutti in piedi e sulle note dell’inno Nazionale di Mameli si è concluso così il concerto.
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