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Caso Kriechmayr, la Fis precisa…

Caso Kriechmayr, la Fis precisa….
Il caso Vincet Kriechmayr a Wengen ha fatto discutere a lungo creando non poche polemiche e probabilmente la questione non finirà qui.

E forse anche per questo la Fis oggi ha spiegato in una nota i motivi che hanno portato la giuria alla decisione di far disputare al velocista austriaco le discese del Lauberhorn pur non avendo disputato le prove previste.

La decisione della giuria di consentire a Vincent Kriechmayr di gareggiare nelle gare di discesa libera a Wengen (SUI) è stata presa rigorosamente nel rispetto del regolamento FIS e nel migliore interesse dello sport e dell’atleta.

Vincent e il team austriaco hanno fornito tutti i documenti Covid-19 necessari all’ufficiale Wengen Covid-19 in tempo per la scadenza di lunedì 10 gennaio 2022 e la sua partecipazione è stata approvata.

A causa di un errore delle autorità austriache in relazione ai protocolli Covid-19, Vincent non è stato autorizzato a recarsi in Svizzera in tempo per prendere parte agli allenamenti ufficiali di discesa libera a Wengen, pur essendo nella lista di partenza degli allenamenti in programma martedì e mercoledì.

Date le circostanze, in cui era chiaro che il ritardo era al di fuori del controllo dell’atleta, la giuria ha deciso di consentire a Vincent di iniziare le gare di discesa libera il venerdì e il sabato.

Agli atleti in precedenza erano state concesse opportunità simili per soddisfare i requisiti di formazione. Nella delibera della giuria sono stati presi in considerazione gli aspetti di sicurezza e considerando il caso di Vincent come ex vincitore del Lauberhornrennen (2019) e la sua gara in superG del giorno prima, la sua partenza è stata ritenuta sicura.

La FIS cercherà sempre di trovare soluzioni all’interno della sua struttura per servire i migliori interessi di tutti i suoi atleti.

Per corrispondere al regolamento che impone agli atleti di disputare almeno una prova, per poter prendere parte alla discesa, la Fis aveva organizzato per Vincent, prima della ricognizione della gara di venerdì, una prova tutta sua. Kriechmayr era uscito dal cancelletto fermandosi dopo dieci metri, scena che ha provocato non poche ironie sui social. Alcune nazioni, come Svizzera e Francia erano intenzionate a esporre reclamo, ma non hanno potuto procedere poiché non è previsto in alcun modo opporsi a una decisione presa dalla giuria.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).