Molti ricordano benissimo quando nel parterre della Gran Risa o della 3-Tre urlavano: “Auguri Albertone!“. Dipende quando cadevano le gare, ma il periodo, anzi il giorno era quello: il 18 dicembre. E lui cosa faceva? Ricambiava l’affetto a suon di vittorie.
E va bene, tempi passati, però, oggi come ieri Alberto Tomba rimane uno dei più grandi simboli, testimoni e icone dello sport italiano nel mondo.
E questo suo rimanere un po’ nascosto, lontano dai riflettori dello sci e dello spettacolo, lui che potrebbe, lo rende ancora più unico e inimitabile.
Migliaia di sciatori e non sciatori lo ricordano con immensa gratitudine e ammirazione. Anche chi non ha potuto “viverlo” in quegli anni perché troppo giovane, salta sulla sedia appena viene nominato il nome Alberto. Come è capitato al festival dello sport di Trento: scene da delirio!
Qualcuno si chiede perché non abbia un ruolo in squadra. Come tecnico o motivatore,
Noi crediamo che a lui sarebbe anche piaciuto, ma probabilmente avrebbe fatto venire qualche mal di pancia e rotto alcuni schemi. Come ha fatto da atleta, mettendo inizialmente sotto shock il sistema agonistico, abituato ad avere a che fare con atleti dal carattere certamente diverso. Lui ha stravolto tutto. E tutti sono diventati pazzi di lui.
Per questo, oggi, nel giorno del suo compleanno (non si dice l’età delle Star!), migliaia di sciatori, appassionati si sport, massaie e casalinghe, giovani atleti o impiegati di banca, si rivolgono a lui per urlare: “Auguri Albertone!”