Alex Vinatzer al traguardo mostra qualche smorfia di rammarico, senza nascondere però anche il sorriso: “Sono dispiaciuto, ma contento di essere tornato ai vertici!” ha detto l’Azzurro , quarto nello slalom dei Mondiali, in sintesi.
“Mi dispiace davvero tanto ma il risultato ottenuto nella prima manche non è bastato. Purtroppo io devo imparare ancora tanto per capire come rendere più performante la mia sciata sul sale. In questo i norvegesi sono bravissimi. Posso però dire una cosa? Sono davvero contento di essere tornato ai vertici dopo un gennaio terribile.
Partire in un evento così importante col piede giusto penso possa avermi regalato un’esperienza molto utile per il futuro. Nella seconda manche non ho sciato bene, diciamo che se nella prima mi do 9, nella seconda non vado oltre al 5, però arrivo all’8 come atteggiamento, perché penso di averla attaccata comunque.
Spero comunque di essere riuscito a far emozionare un po’ di italiani sul divano, come ha saputo fare Luca De Aliprandini. Anche se poi il finale è stato diverso.
In questa seconda manche il tracciato era aritmico, ma su questo avevamo lavorato tantissimo in allenamento, per cui non è il disegno che mi ha fregato, ma le condizioni del terreno. Speravo non salassero nella prima parte ma ne hanno buttato tanto anche lì.
A gennaio cosa non è andato? Qualche problemino di materiali, un po’ la testa, la squadra che non andava. Sono riuscito a resettare tutto però. Ma so che ho margine. Vorrei recuperare anche quei cinque chili che avevo a inizio stagione, ma che ho perduto a causa dell’appendicite che mi ha anche procurato fastidi alla gamba destra.
Riguardo al cambio di regolamento, sarebbe cambiato qualcosa partire col 29? No, non sarebbe cambiato nulla, ma il punto è un altro e credo sia stato commesso un errore. Non si può fare tutta la stagione con l’inversione dei 30 e arriva il giorno dei Mondiali con quella dei 15. Non credo sia giusto, ma cosa vuoi farci. Lo hanno deciso senza chiedere nulla agli atleti. A me andava meglio con i 15, ma se devo giudicare in maniera obiettiva tale decisione, non sono contento anche per una questione di principio, ma anche di concentrazione e studio del senso tattico”.