Alessandro Casse, recordman del KL, papà di Mattia, ci ha lasciati.
Alessandro Casse, uno dei più grandi campioni del Kilometro Lanciato di tutti i tempi, è morto a 75 anni. Nel luglio 1971 stabilì il primato mondiale sulla pista del Plateau Rosà con la velocità di 184,143 km/h. Nel 1973 portò il limite a 184,237 km/h. Non stava bene da diversi mesi ma teneva duro e non aveva mai smesso di seguire le vicissitudini dello sci. È il papà del velocista Azzurro Mattia Casse e di Andrea, che già avevano perduto la mamma quando ancora erano ragazzini. Le più sentite condoglianze da parte della redazione. I funerali venerdì 24 dicembre a Oulx alle 14,30
IL RICORDO DI MASSIMO DI MARCO
Alessandro Casse non aveva il volto di un attore e neanche la voce impostata per fare dei discorsi.Gli è venuta una luna quadra quando il manager dei suoi sci lo ha tirato un attimo in disparte.
– Senti, adesso devi partire
– E per dove?
– Vai a fare il giro d’Italia
– In bici?
– Con gli sci, vai nei palazzetti e racconti come è andata e come hai fatto il record
– Ma non sono capace…
– Si, si sei capacissimo di fare tutto tu…
– Oh boia di un boia…
Io ero lì a venti centimetri, ascoltavo e prendevo appunti. Mi dà una gomitata
– Ehi, allora vieni con me
– Magnifico – dice il manager – vai con Massimo
Cervinia (ITA), 13 luglio 1973. Alessandro Casse (ITA), portato in trionfo dai suoi fans dopo la vittoriosa discesa nella gara di K.L. (pentaphoto)
Ho detto che mi andava bene, Alessandro parlava del suo record e io avrei parlato di “Sciare”, ottimo.
E così ci siamo messi in viaggio e abbiamo fatto il giro d’Italia.
Era il 1973, Alessandro era sceso a 184, 237 all’ora migliorando di qualcosa i 184, 143 del 1971.
– Boia che fatica, però bello
Era anche di poche parole, accidentaccio. Va be’. ogni volta gli avrei fatto delle domande, lui doveva solo rispondere.
Le prime due tappe le ho dimenticate. E’ stata una specie di rodaggio. La terza è stata di uno spolvero inimmaginabile. Il palazzetto di Verona era stracolmo, c’erano le autorità, i bambini in prima fila, poi i ragazzi, poi tutti.
Come Alessandro ha fatto il suo ingresso si è alzato dal pubblico un boato. Era sbalordito. Io anche. Poi ha trovato un sorriso, ha preso il microfono, ha improvvisato un discorso e secondo me in quel momento ha fatto anche l’attore, magari al naturale.
La parte gli è piaciuta moltissimo, quando ha pronunciato i numeri della sua velocità, altro boato. Gente proprio impazzita, come quando c’è il gol allo stadio.
Ha raccontato se stesso, come è sceso, la posizione, la traiettoria. Ha raccontato il sole e il vento, la gioia della velocità e del record. Che bello?
Il resto del giro è stato più facile, eravamo diventati una coppia, sapevamo cosa fare, cosa dire.
Nella vita di Alessandro questo record è stato un raggio di felicità che non è mai andato via. Felice poi che il figlio Mattia fosse entrato in Squadra proprio nella velocità.
Con Alessandro e Pierino Gros si può dire che Oulx sia diventata per un po’ di anni la capitale dello sci italiano. Pierino è arrivato a fare il sindaco, Alessandro aveva ormai imparato a fare i discorsi, avrebbe potuto fare il sindaco pre lui. Invece ha aperto un negozio. Ma a Vercelli dove aveva conosciuto Patrizia.
Non stava bene da qualche mese, alti e bassi. A 75 anni i campioni si sentono ancora giovani. Ce l’ha fatta ancora per un po’, con la sua tenacia e la sua forza. Appena in tempo per vedere Mattia protagonista in Valgardena, settimo nella discesona di Bennet. Lo immagino così, con un bel sorriso, una gran gioia dentro. (Massimo Di Marco) Alessandro Casse papà di mattia