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Aggiornamento Stelvio, apertura, piste, skipass…

Aggiornamento Stelvio, apertura, piste, skipass….
Si parla di Stelvio e la prima domanda che molti appassionati si fanno è: chi non è atleta di interesse nazionale potrà accedere al ghiacciaio? Per ora la risposta è una sola: no. I nodi saranno sciolti, così parrebbe, il 15 maggio. Se dovesse arrivare l’ennesimo rinvio allora ci troveremmo dinnanzi a una cosa diversa dal concetto di sicurezza. Finalmente aprono palestre, piscine, teatri, cinema e altri luoghi pubblici al chiuso, naturalmente con le dovute accortezze e osservanza dei protocolli stabiliti, mentre gli impianti all’aperto ancora banditi? Preferiamo non credere a una follia del genere. Attendiamo dunque fiduciosi, ma nel frattempo la Fisi ha esteso la possibilità agli atleti di potersi allenare come quest’inverno. Ritenendo di poter liberare dall’oblio sciatori turisti e maestri di sci, allo Stelvio quanti spazi ci sarebbero a disposizione? Lo chiediamo come sempre a Umberto Capitani, comandante della Sifas.

Umberto Capitani e uno dei suoi mezzi…

Umberto, com’è messo lo Stelvio?
È messo molto bene. La neve non è tantissima in proporzione a quella caduta durante l’inverno, perché ha soffiato parecchio vento, ma la qualità del manto è ottima. Dura e compatta e la stiamo lavorando tutti i giorni.

Hai iniziato i lavori molto prima del solito…
Esattamente il 3 di marzo. Ci è servito per fare il punto sui lavori che dovevamo effettuare. Dovevamo inderogabilmente mettere mano alle funivie. Aggiornamenti che per l’impianto che arriva al Livrio erano scaduti dopo 20 anni, mentre per quella che dal passo arriva a metà addirittura 40 anni. Entrambe le funivie sono state smontate (nell’autunno scorso), revisionate (pulegge, bracci, cablaggio ex novo della parte elettrica) e rimontate in primavera. Per questo a fine marzo sono entrati in azione i tecnici Doppelmayr per metterci mano e ora è come se i due impianti fossero nuovi di zecca!


Un lavoraccio perché abbiamo dovuto trasportare materiale molto pesante. Fino ai 700 kg usi gli elicotteri, altrimenti puoi solo affidarti ai camion. Che però in quelle condizioni di neve non riescono a salire. Ci siamo inventati un sistema di trasporto complesso ma efficace, tra gatti, slitte e scavatori. Poi a metà aprile, grazie a una nuova collaborazione iniziata con l’Anas, è stata aperta la strada che porta al passo. Spero che questo non rimanga un fatto isolato ma che possa garantire anche in futuro la possibilità di un’apertura anticipata del ghiacciaio.

Veniamo alle piste, quante per gli atleti e quante per i turisti.
Siamo saliti così presto anche per preparare al meglio le piste. Quella che scende al passo, ad esempio, sono anni che non la lavoravamo così bene. Abbiamo creato cumuli importanti nelle zone dove tradizionalmente la neve se ne va via prima durante l’estate. Il continuo passaggio dei gatti ha fatto sì che la neve si sia indurita parecchio. Gli atleti hanno a disposizione circa 45/50 linee. Geister 1 e 2, Payer 1 e 2 e Onde, più la pista addestramento sulla destra rispetto al Payer, pendio dolce gradito per i più piccoli. La Payer la stiamo spostando. Aveva la partenza molto alta sulle rocce, ma col tempo è cambiata la conformazione del ghiacciaio.

Scusa, Payer? Julius Payer?
Proprio lui, uno dei più qualificasti cartografi delle montagne in Europa, nonché esploratore del Polo Nord, alpinista…. Il vecchio ingegnere che lavorava qui, Reidstadler, le battezzò col suo nome. L’impianto fu costruito nel ’99, ma non era mai entrato in funzione per problemi burocratici, poi risulti l’anno successivo.

Ti ho interrotto, veniamo alle piste libere dai pali…
La parte sinistra del Cristallo è totalmente dedicata allo sci libero. Poi il Geister 2, salendo è la parte destra, e il Geister 3. Ma ribadisco, quest’anno la pista che porta al Passo sarà molto bella. Tieni conto, partendo da in cima hai a disposizione circa 4 km di sci libero, quindi quasi 600 metri di dislivello, da 3.350 (Geister) a 2.758 metri (Passo). Certo, una volta arrivato in fondo poi devi togliere gli sci e riprendere la funivia, ma abbiamo già messo in preventivo un numero di viaggi superiore rispetto al solito con un minimo di 10 persone. Di fatto sarà sempre a disposizione.

Domandona, fin quando reggerà la pista che scende al passo?
Rispostona, non lo so! Il mitico Franco Rizzi diceva sempre: “Non è importante quanta neve arriva in inverno, ma quanta ne va via in estate”. Siamo nelle mani del meteo e considera che non è il caldo che compromette così tanto lo scioglimento, ma la nebbia, ovvero l’umidità. Noi chiudiamo la pista quando la consideriamo più sicura al 100 per 100. Quello che posso garantire è che continueremo a lavorarla, perché il problema nasce quando non la tocchi più, in questo caso in un attimo va via. Io però ricordo, senza aver fatto il lavoraccio di quest’anno, che nel 2001 siamo arrivati giù fino al 15 di agosto.

Parliamo di vent’anni fa, il ghiacciaio si sarà pur ritirato…
Non ci sono delle misurazioni scientifiche. L’anno scorso, in autunno, abbiamo studiato la situazione col georadar, in collaborazione con Arpa Lombardia, Arpa Valle d’Aosta, l’Università di Milano. Tale lavoro non è stato fatto vent’anni fa, quindi non possiamo comparare i dati. La sensazione è che il volume del ghiacciaio, o meglio lo spessore, è senz’altro diminuito ma non la sua dimensione. Oggi si scia esattamente dove si scendeva nel 2000.

Nessun allarme dunque?
L’allarme c’è sempre. Ti racconto questa. Mio nonno nel ’42 fu stato rimpatriato dalla Russia dopo la battaglia di Nikolaevka in qualità di guida alpina. Era stato mandato al Livrio per fare Meteomont, e dare informazioni agli aerei che passavano. È rimasto lì in inverno per tre lunghi inverni. Nei suoi diari scriveva: “Oggi vado a fare legna”. Capirai, fare legna allo Stelvio? Vien da ridere vero? In realtà cosa faceva, recuperava i legni delle vecchie baracche degli austriaci o degli italiani della prima Guerra. In definitiva oggi c’è uno spessore del ghiaccio inferiore. Ad esempio sulla Nagler manca. Quando le rocce hanno iniziato ad affiorare se lo sono mangiato. Perché la roccia agisce da accumulo di calore e lo sprigiona durante la notte. Parlo della roccia nera ovviamente perché attrae di più i raggi del sole e accelera la fusione. Paradossalmente dovremmo pitturarle di bianco! Quando in pista vedi il ghiaccio scuro è perché il vento stacca piccoli frammenti dalle rocce scure e quel terriccio si deposita sulla neve. E li inizia lo scioglimento. Questo in grande sintesi, perché non è il mio campo, ma giusto per far capire.

È tutto molto chiaro. Facciamo luce anche sul prezzo degli skipass? (Clicca qui)
Li abbiamo stabiliti a novembre e dato che l’anno scorso siamo stati premiati dalla presenza e dalla fedeltà di tanti sciatori, siamo riusciti a non toccare nulla, anche se abbiamo aperto tre settimane dopo e chiuso sette giorni prima del normale, con inevitabile perdita. Quindi stessi prezzi del 2020.

Fioccano le prenotazioni?
Gli sci club grossi si sono già mossi, anche qualcuno straniero. Certo è che aspettiamo i via libera per tutti. In attesa, controllerai sciatore per sciatore per verificare se sono di interesse nazionale?
In questo, lo ammetto, sono un rompiballe! Detto che non è sempre così semplice scovare i furbetti, ma le richieste poco chiare che ogni tanto arrivano, vengono rimandate al mittente.

Sistemi in atto per regolarizzare la coda alla funivia del passo?
L’anno scorso avevamo istituito un sistema di salita suddiviso per gruppi. Prima le squadre nazionali, e a scalare, dai Giovani, Children e i più piccolini ultimi a salire. Ha funzionato bene. Poi qualcuno si sarà pur infilato, ma mediamente ho notato allenatori decisamente rispettosi di questo nostro protocollo. Anche nelle misure di prevenzione, mascherine e distanziamento. Di fatto non si è registrato mai alcun focolaio, né negli hotel, e nemmeno nel nostro personale dove non abbiamo riscontrato mai un positivo.

Apriranno tutti gli hotel al Passo?
Ci siamo riuniti la settimana scorsa. La tendenza è questa. Certo la situazione non è fantastica. L’albergo deve aprire come se potesse lavorare al 100 per 100 sostenendone i costi relativi ma l’ospitalità è inferiore. Con una gestione rivisita alla fine credo che ne valga comunque la pena.

Confermata l’apertura del 29 maggio?
Confermata.

Ci saranno sempre le squadre nazionali in massa come l’anno scorso?
No, almeno, per ora. Solo un pourparler con Massimo Rinaldi, ma difficilmente si ripeterà l’accordo della scorsa estate, anche perché credo che la tendenza sia quella di riuscire ad andare in Sud America più avanti. Però non mi occupo di certo dei programmi delle squadre.

Ci risentiamo il 15 maggio?
Incrociamo le dita. Intanto io continuo quotidianamente con le mie dirette mattutine su facebook. L’occasione migliore per verificare la situazione del ghiacciaio ed essere aggiornati sulle novità. Aggiornamento Stelvio apertura piste Aggiornamento Stelvio apertura piste Aggiornamento Stelvio apertura piste Aggiornamento Stelvio apertura piste

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).