A che età posso far sciare il mio bambino?
Questa è la domanda che spesso i genitori dei mie piccoli pazienti mi formulano.
Non prima dei quattro anni è la mia risposta, ma molto dipende dalla costituzione fisica del bambino, dal carattere in funzione dell’indipendenza ad affrontare condizioni ambientali differenti e spesso impegnative senza il supporto dei genitori.
Rispetto a un tempo l’età di approccio allo sci si è abbassata non soltanto perché il baby sciatore è più reattivo agli stimoli esterni, ma anche perché l’evoluzione tecnica non solo degli sci e scarponi, ma anche dell’abbigliamento lo consentono.
In montagna la prima difficoltà ad ambientarsi a un clima importante è data dal freddo e dalla permanenza all’esterno per lunghi periodi di tempo.
Guanti tecnicamente efficienti, pantaloni e giacche termiche veramente confortevoli, abbigliamento intimo che non fa ristagnare l’umidità, rendono appunto più facile l’impatto ambientale.
Non dimentichiamo inoltre il ruolo veramente importante e lo sforzo da parte delle stazioni sciistiche nell’allestire e preparare piste facili con neve adatta a chi, come il bambino, deve imparare a sciare.
Determinante è inoltre il ruolo delle scuole di sci, con maestri veramente preparati non solo tecnicamente, ma anche da un punto di vista psicologico ed emotivo ad approcciare con i bambini. Il maestro deve essere pertanto un riferimento e deve essere in grado di infondere fiducia e sicurezza al baby sciatore.
Da un punto di vista ortopedico esistono delle controindicazioni assolute alla pratica dello sci nei casi in cui esistano patologie metaboliche o importanti difetti costituzionali (piede torto, differenze di lunghezza degli arti inferiori al di sopra dei 2.5 cm).
È bene comunque, prima di approcciare il proprio figlio allo sci, consultare un buon ortopedico pediatra, che escluda controindicazioni assolute a questo sport.
Il ruolo dell’attrezzo tecnico è determinante. Gli scarponi devono essere oltre che performanti per mantenere il piede caldo, flessibili e facilmente deformabili dal bambino. Gli scafi rigidi sono da bandire. Gli sci sempre ben preparati, corti, leggeri e maneggevoli. Gli attacchi di sicurezza rapportati al peso del bambino e efficienti meccanicamente (controllare bene i meccanismi di sgancio, in particolare quando si ricorre a noleggi).
Il luogo comune e che il bambino ben sopporta i traumi sciistici è in parte vero ma non in assoluto. Sopporta bene i traumi diretti, ma le sue ossa certamente elastiche non resistono in assoluto alle torsioni. Difficile in un bambino di 8 anni diagnosticare una lesione dei legamenti del ginocchio, ma non è così difficile osservare una frattura spiroide di tibia in uno di 5 anni.
Pertanto cautela nell’approcciare il piccolo sciatore a questo sport, insegnandoli subito a controllare la velocità. Attenzione inoltre alle piste troppo affollate, dove sia alto il rischio di incidenti con altri sciatori.
Quindi lo sci è uno sport assolutamente adatto ai bambini, la prevenzione è d’obbligo per escludere patologie ortopediche che lo controindichino. Concludendo l’età minima per iniziare a sciare si colloca in un range di età compresa tra i 4 e sei anni. Casco allacciato sempre in testa.
CHI E’ FABIO VERDONI
Nasce a Trescore Balneario (BG) nel ‘57. Si laurea in Medicina e Chirurgia nell’85 presso l’Università Statale di Milano. Consegue nella stessa sede universitaria le specializzazioni in Ortopedia e Traumatologia, in Chirurgia della mano e il Master in Ortopedia pediatrica. È Dirigente medico presso l’Istituto G. Pini di Milano, dove è responsabile della Struttura Divisionale di allungamento e fissazione esterna degli arti. È membro di Società ortopediche nazionali e internazionali. Diventa Maestro di sci nel 1976, con un trascorso agonistico a livello provinciale e zonale, e attualmente scia a Ponte di Legno – Tonale. Frequenta l’ambiente agonistico dello sci seguendo i propri figli Davide e Benedetta.
È sempre aggiornato sull’evoluzione dello sci e dei materiali dal continuo confronto con i colleghi maestri, allenatori e istrutturi. Ha già collaborato con la Rivista Sciare occupandosi di una rubrica di tipo ortopedico e traumatologico.
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