Armin Zoeggeler torna ad occupare le posizioni che gli spettano e, in una gara difficile per le condizioni climatiche e limitata ad una sola manche dall’organizzazione, ritrova le migliori sensazioni e la determinazione del campione di razza salendo sul secondo gradino del podio di Winterberg per quello che è il podio numero 100 della sua eterna e irraggiungibile carriera. Così sono 55 vittorie, 25 secondi e 20 terzi posti. Manca per un soffio la vittoria numero 56, che va all’outsider tedesco Chris Eissner, ma il carabiniere di Foiana è l’unico a saper raddrizzare una gara condizionata dalle forti nevicate che avevano costretto la giuria ad annullare la prima manche.
E ancora una volta è solo lui, quando contano la classe vera e la grinta, è solo Armin a tenere testa ai tedeschi che conquistano anche il terzo e il quarto posto con Moeller e Loch, mentre quinto è l’astro nascente dello slittino azzurro, Dominik Fischnaller, che oggi deve cedere il pettorale di leader della classifica assoluta a Moeller.
La lunga storia di Armin Zoeggeler comincia con l’ingresso in Nazionale nel 1989, a soli 15 anni. Qualche anno di rodaggio e arriva il primo podio che testimonia al mondo come il ragazzo altoatesino abbia le stimmate del campione: è il 4 dicembre 1992 quando sulla pista di Sigulda, in Lettonia, Zoeggeler arriva terzo alle spalle di Markus Prock e Willy Huber. Sarà solo il primo dei 100 sigilli che contribuiscono alla decisione del Coni di scegliere Zoeggeler per portare la bandiera italiana alle Olimpiadi di Sochi.
Ma la carriera di Armin passa per una carrellata infinita di successi: la prima vittoria in Coppa arriva nel 1995, ad Oberhof. L’ultima è quella di Lake Placid del 2013. Poi bisogna attendere la gara di oggi per rivederlo sul podio. Un traguardo cercato e fortemente voluto. Chi lo dava in declino aveva sbagliato i conti. Il vincitore di cinque medaglie olimpiche (due ori, un argento e due bronzi), di 6 titoli ridati e 10 Coppe del mondo non finisce di regalare gioie a se stesso e all’Italia. E riparte dal podio numero 100 per allungare la sua striscia vincente.
La disciplina ferrea, la grande professionalità e l’enorme passione permettono a Zoeggeler di trasformare uno sport povero come lo slittino su pista artificiale in una disciplina nobile, nota a tutti anche fuori dai confini nazionali. Armin incanta tutti per la sua umiltà e per la sua semplicità, ed è un modello per i giovani per la sua serietà nel lavoro. Senza queste doti non sarebbe riuscito a tenere a bada i problemi alla schiena che lo condizionano da tanti anni e non avrebbe mai avuto una carriera così lunga e così vincente. Che ancora non vede neppure lontanamente le luci del tramonto.
I tifosi italiani possono stare tranquilli: nella stagione dei Giochi Olimpici di Sochi, i sesti per il campione azzurro, Armin Zoeggeler è un nome su cui puntare.
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