Ci ha provato Marianna Longa, ma dopo il quindicesimo kilomtero ha alzato bandiera bianca. Una crisi? Forse, ma pare non ne abbia proprio pù. La 30 km però è una gara strana e può sempre succedere di tutto anche in pochi Kilometri. Di certo si sa che la norvegese Marit Bjoergen al ventunesimo Km ha ingranato la sesta imrimendo un ritmo impresisonante. La polacca Justyna Kowalczyk non molla ma il passo è diverso. Non tiene il ritmo nemmeno la svedese Charlotte Kalla e così pure la finlandese Aino-Kaisa Saarinen. All’ultimo passaggio nello stadio, pronte all’ultimo giro, la Bjoergen transita con vantaggio appena due secondi sulla Kowalczyk che con un gesto d’orgoglio si è rimessa ad andare senza perdere il taglio d’aria della norvegese. La Steira (NOR) paga 43 secondi, la tedesca Sachenbacher poco più di 50 secondi. Marianna Longa è nona a 1 e 24, a 41 secondi dal bronzo) e decide di non cambiare gli sci. Mancano 5 km. Il duo di testa continua ad imprimere un ritmo forsennato. La polacca dovrà comunque tentare di distaccare la norvegese che è molto più forte di lei nella volata. Dietro la Sachenbacher si fa suerare dalla Saarinen che ha deciso di cambiare sci per l’ultimo giro. Un’ottima idea visto che l’intuizione funziona alla grande. Ai 27 Km la finlandese raggiunge la Steira e può lottare per il bronzo. Oro e argento sono lontane oltre 5o secondi. Marianna scende il undicesima posizione a oltre 2 minuti. Avvincente la sfida per l’oro, ma anche per il bronzo, con la Saarinen che cerca di staccare Steira e Sachenbacher ma non ci riesce. Intanto davanti la polacca non attacca e rimane sulle code della Bjoergen, ma a 2 km Kowalczyk tenta la fuga che la norvegese rintuzza. A pochi metri dall’ingresso allo stadio, sull’ultima salita, la polacca è in testa che guadagna cinque o sei metri. Troppo pochi per evitare la volata. Justyna non molla e lancia la volata e la Bjoergen rimane perplessa. Ma ecco la norvegese che mette la freccia dopo la curva ed è un testa a testa fino alla fine e clamorosamente la Kowalczyk tira fuori un’energia non si sa da dove e riesce a battere la norvegese. Simbolo di forza, potenza e disperazione. Orto alla polonia, argento alla Norvegia e Bronzo alla finlandese Saarinen a 1 e 05. La tedesca Sachenbacher come già accadde ai mondiali, è quarta. Marianna Longa chiude al dodicesimo osto a 2 e 46.2.
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