Saranno Valerio Checchi, Giorgio Di Centa, Pietro Piller Cottrer e Cristian Zorzi a disputare la staffetta maschile del fondo. Oggi i quattro azzurri difendono l’oro olimpico conquistato a Torino nel 2006 in una gara che si preannuncia difficile per via della perturbazione delle ultime ore e del vasto campo di partecipanti. Ecco il loro pensiero a poche ore dal via.
Valerio Checchi: "La microlesione alla gamba destra ormai è guarita, mi sento meglio e anche nell’ultimo allenamento dove ho forzato tanto non ho avuto alcun fastidio. Dovremo sperare un po’ nella fortuna per fare un bel risultato, devono andare bene tante cose. Spero di rimanere agganciato al treno dei più forti e consegnare a Di Centa una posizione adeguata alla nostra forza".
Giorgio Di Centa: "Sarà una gara durissima sin dalla prima frazione. sappiamo che il passo alternato rappresenta il nostro tallone d’achille, mi auguro si sviluppi una corsa tattica in maniera tale da rimanere a contatto dei migliori. Nerll’ultimo allenamento non ho avuto sensazioni buone, però vissi una situaizone simile anche alla vigilia della staffetta di quattro anni fa e sappiamo come è andata a finire".
Pietro Piller Cottrer: "E’ inutile negare che nell’alternato dovremo cercare di limitare le perdite, poi verrà il mio turno e cercherò di scatenarmi. Mi chiamano il sarto perchè in passato sono stato autore di belle rimonte, però guardo positivo e dico che mi piacerebbe però riproporre l’attacco di Torino. Purtroppo le salite non sono così selettive come allora. Per la gara è attesa neve che renderà duro il tracciato, le favorite sono molte, compresa la Norvegia anche se è incredibile che è costretta a schierare un pattinatore prestato al biathlon come Berger per la prima frazione in skating perchè sono senza atleti validi".
Cristian Zorzi: "La condizione mi assiste, per la tattica è inutile fare previsioni perchè le sorprese sono dietro l’angolo. Piuttosto dovremo vedere come vanno le cose cambio dopo cambio. Gli avversari sanno che siamo capaci di imprese imprevedibili, dobbiamo sfruttare questo fattore a nostro favore".
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