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Vancouver-Fondo: Azzurri pronti per la 15 uomini e la 10 donne

Le dichiarazioni dei protagonisti azzurri che lunedì apriranno il programma di gare dello sci di fondo. Nella 15 chilometri maschile a tecnica libera saranno presenti Valerio Checchi, Giorgio Di Centa, Thomas Moriggl e Pietro Piller Cottrer, mentre le donne che andranno a caccia dell’oro nella 10 chilometri femminile saranno Arianna Follis, Marianna Longa, Silvia Rupil e Sabina Valbusa.

Ecco le parole dei protagonisti alla vigilia:  

Silvio Fauner: "E’ un po’ di tempo che siamo in Canada, abbiamo finalizzato tutta la preparazione per questo evento, siamo partiti in ritardo in termini di risultati in Coppa del mondo soprattutto con gli uomini, però a Canmore abbiamo conquistato ottimi risultati sia fra gli uomini che con le donne. L’Olimpiade è una competizione diversa dal solito, disponiamo di una squadra rodata ed esperta che cercherà di dare il meglio di sè. Le previsioni meteorologiche parlano di un miglioramento a partire da lunedì, per le prime gare dovremmo avere condizioni migliori e più stabili".

Sabina Valbusa: "C’è una buona prospettiva di far bene, si punta sempre alla medaglia ma bisogna essere obbiettivi e accettare quello che verrà. Le condizioni del tempo non mi preoccupano, ormai ho visto di tutto nella mia carriera. Sono contenta di avere fatto la scelta di andare in villaggio, finora in cinque Olimpiadi a cui ho partecipato ci ero entrata soltanto a Lillehammer".

Arianna Follis: "A Canmore aveva un po’ di lavoro da smaltire, qui la pista è veloce, speriamo che il mio fisico mi accompagni. La 10 chilometri è la mia distanza, ma anche le staffette possono riservarci delle soddisfazioni. La neve bagnata? Personalmente non fa paura".

Valerio Checchi: "La condizione c’è, purtroppo non è arrivato completamente il risultato per qualche intoppo di troppo. Non sono così presuntuoso per dire come finirà lunedì, però sono ottimista per tutte le gare".

Marianna Longa: "La 10 chilometri di lunedì non è la mia gara preferita, però ho sempre dato il massimo. Vedremo di trovare il nostro limite e nello stesso tempo vedere cosa succederà".

Silvia Rupil: "E’ la mia prima esperienza in una Olimpiade, non ho nulla da perdere, il mio obiettivo è divertirmi e sono convinta che i risultati arriveranno di conseguenza".

Pietro Piller Cottrer: "Mi auguro che la 15 chilometri sia una gara regolare e non falsata dalle condizioni del tempo visto che sarà una prova a intervalli. Gli ultimi test sono positivi, cerchiamo un po’ di fortuna per arrivare al risultato giusto. La 15 chilometri è probabilmente la gara su cui punterò le mie maggiori aspettative. Le piste non sono impegnative, se piovesse verrà fuori chi sarà capace di sciare. A Canmore non mi aspettavo di andare così bene. La vita in villaggio? Ci può stare, ma è una grande casino….Più che altro mi sembra che logisticamente non sia il massimo, impieghiamo tantissimo ad arrivare alle piste di allenamento".

Thomas Moriggl: "Mi sento bene, ho una condizione eccellente, potrebbe venire fuori un bel risultato. Se la neve è dura e compatta come a Canmore, ho visto che posso andare bene, se poi trovo neve molle le cose migliorano ancora di più".  

Giorgio Di Centa: "L’inaugurazione è stata una cosa fantastica, mi spiace solo per quanto è accaduto al povero slittinista georgiano. Ho trattenuto le lacrime a stento, l’Italia in Canada ha una forte considerazione, apprezzo tutto quello che mi è capitato, a parole è difficile da spiegare. La 15 chilometri è una delle gare che ci riesce meglio, dobbiamo solo vedere se ci arriviamo nelle condizioni di Canmore. Le altre gare sono con partenza a massa e con Northug è difficile imporsi. Spero solo ci sia una umidità minore, rimango con i piedi per terra, siamo tranquilli perchè abbiamo lavorato bene e bisogna essere sereni in una Olimpiade. Il gruppo ha la coscienza a posto e in queste condizioni accetteremo ogni risultato. Il villaggio olimpico? Si sta bene, l’unica cosa che non mi piace è la mancanza della televisione in camera per vedere le altre gare".

 

 

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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