Con un bel sole e su una pista non durissima si è tornati finalmente in Europa. La neve fresca caduta nei giorni scorsi, è stata completamente rimossa e, dopo i primi passaggi è comparso il ghiaccio che ha penalizzato fortemente gli atleti partiti con i pettorali più alti. Lo sci, si sa, è uno sport all’aperto e il meteo più giocare un ruolo importante. Il tracciato gira molto e, come hanno detto ieri gli azzurri, bisogna usare la testa. Inoltre è necessario avere una buona condizione per poter arrivare con la giusta lucidità in fondo. E’ una gara fisica. Max Blardone ha aperto le danze con il pettorale numero 1 e, senza riferimenti, ha sciato molto forte sfruttando la pista perfetta. In vetta si è portato Ted Ligety, americano partito con il pettorale numero 3 che ha confermato le doti di conduzione. Aksel Lund Svindal, pettorale 13, è stato il primo a dimostrare che con il fisico si può sciare anche sul ghiaccio. Grazie al suo peso, e alla sua azione aggressiva, si è portato al secondo posto. Bene Simoncelli nella parte alta, poi un po’ stanco e meno reattivo in basso: settimo. Grange è stato il primo a pagare pegno per il ghiaccio. Partito con il pettorale 9, ha sbagliato all’inizio: fuori subito uno dei protagonisti. Gli altri italiani: Manfred Moelgg dodicesimo ha sciato bene ma forse è sceso in uno dei momenti peggiori; per Ploner invece problemi agli sci, forse a causa di un sasso che gli ha rovinato la lamina dello sci destro, peccato.
Nella seconda manche ci troveremo di fronte alla situazione opposta. I primi avranno una pista perfetta e potranno recuperare numerose posizioni. Se invece la neve terrà il titolo sarà un discorso riservato a 6 o 7 atleti tra i quali ci saranno Blardone e Simoncelli.
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