Nel primo SuperG di St. Moritz, Cornelia Hütter ha regalato una performance impeccabile, conquistando la vittoria, mentre Sofia Goggia si è mantenuta sul podio, alle spalle di Lara Gut-Behrami.
Il tracciato, caratterizzato da numerose curve e dossi difficili da interpretare, ha messo a dura prova le atlete, con il manto nevoso segnato dalle lamine complicando ulteriormente la discesa.
L’austriaca Hütter ha prevalso su Lara Gut-Behrami con un vantaggio di 18 centesimi, mentre Sofia Goggia ha accusato un ritardo di 33 centesimi, pagati soprattutto nel muro centrale.
La bergamasca non ha trovato la perfezione nel serpentone a metà percorso, ma nel terzo settore ha pennellato una discesa precisa. Peccato abbia perso terreno nell’ultimo tratto, dove non è riuscita a mantenere la velocità ideale. Sono 4 i decimi persi su Hütter in quel settore.
In casa Italia c’è comunque un pizzico di rammarico, poiché piazzare ben quattro atlete nelle prime sei posizioni avrebbe meritato forse un risultato più consistente. Elena Curtoni, appena fuori dal podio, si è classificata quarta, a soli 9 centesimi da Goggia. Federica Brignone è seguita a ruota, quinta, con appena 1 centesimo di distacco dalla valtellinese.
Laura Pirovano, con il suo miglior risultato in SuperG, ha chiuso al sesto posto, a 70 centesimi dalla testa. Poteva esserci spazio anche per Marta Bassino nelle posizioni di vertice, ma la piemontese non è riuscita a trovare il ritmo giusto nella seconda parte del tracciato, perdendo gran parte dei 84 centesimi di distacco dalla Hütter.
L’ottima prestazione complessiva della squadra italiana è arricchita dal risultato di Roberta Melesi. La 28enne delle Fiamme Oro ha chiuso al 13° posto, confermando i progressi già evidenti a Beaver Creek, dove si era piazzata 11ª. Con sei azzurre nelle prime 13 posizioni, quasi metà delle partecipanti, l’Italia si conferma sempre più competitiva nelle gare veloci.
La gara ha suscitato un interesse particolare anche per il ritorno di Lindsey Vonn. Partita con il pettorale 31 grazie a una Wild Card, a distanza di ben 2000 giorni dall’ultima gara, l’americana non ha deluso le aspettative! Un 14° posto che merita applausi, considerando che 5 decimi li ha persi nel primo tratto con un gap totale di +1″18. La sua precisione nei settori più tecnici testimonia che, nonostante l’età (classe ’84), i cinque anni di pausa e la protesi al ginocchio, gli ostacoli non hanno avuto un impatto significativo. La classe immensa di questo monumento dello sci emerge prepotente, come sempre. Non passano inosservati il quarto tempo nel secondo settore e il quinto nell’ultimo. sbalorditivo!
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