Patrick Kueng pensava di aver effettuato la discesa perfetta nel difficile superG di Kvitfjell. E così è stato fino alla discesa di Kjetil Jansrud, che da Sochi non ha più smesso di sciare in maniera divina. Ha forgiato la vittoria nella prima parte dove è riuscito a dare all’elvetico 7 decimi, per poi difendersi nel tratto centrale molto rischioso. Nell’ultima parte ha usato l’intelligenza e una sensibilità di piede attualmente imbattibile. Su un percorso molto tecnico, disegnato dal nostro Rulfi (qualcuno lo ha voluto paragonare ad Ante Kostelic ma a sproposito), il campione olipico della specialità ha avuto la meglio dunque, su Patrick Kueng per 26/100, e 33/100 sull’austriaco Matthias Mayer, mentre il compagno di squadra Aksel Lund Svindal, già felice per aver vinto matematicamente ieri la coppa della discesa libera, non è andato oltre il quarto posto. Sul podio poteva esserci anche Christof Innerhofer, splendido nella prima metà di gara in linea con Jansrud fino a una curva veloce ma molto chiusa dopo il pianetto centrale. In quel puntio bisognava decidere se mettere gli sci di traverso o entrare decisi appoggiandosi perfettamente sull’esterno fidandosi però di una neve saponosa. Rischiare o tirare il freno? Christof lo conosciamo, poteva tirarsi indietro? No, ha rischiato tutto ma gli è andata male. Come male è andata per gli azzurri più blasonati. Matteo Marsaglia è riuscito finalmente a sciare alla sua maniera, concludendo al nono posto a 73/100 dalla vetta, quando però la nevicata in atto si era intensificata. Dominik Paris, gran nome ma non per il superg, partendo col il 46 ha tagliato il traguardo al tredicesimo posto, appena davanti a Peter Fill. Dobbiamo invece essere felici per il 22esimo posto ottenuto da Mattia Casse, in grande crescita tecnica e così pure per Luca De Aliprandini, 26esimo, mentre da Werner Heel ci si dovrebbe attendere qualcosa di più che in 32esimo posto. Infine, Varettoni non è stato così positivo come ha dimostrato nelle due discese su questa pista: 36esimo
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