L’austriaco Vincent Kriechmayr vince il superG della Gardena trasformata in maratona per via di condizioni metro ostili. Gara partita alle 11:45 e terminata a pomeriggio inoltrato. Si pensava fosse sufficiente porre fine a questo non-spettacolo dopo i primi trenta. Quelli necessari per omologare la gara. Invece si è preferito far partire tutti. In condizioni estreme, tra pioggia, nebbia, neve e soprattutto un manto nevoso a tratti pericoloso. Senza contare la luce: partire oltre tre ore dopo il primi con cattivo tempo, significa scendere al buio. Insomma tutto regolare per il regolamento, ma non dal punto di vista sportivo.
C’è anche da dire che nessun atleta si è ufficialmente lamentato, per cui, avanti così!
Senza nulla togliere al talento del velocista austriaco (quinta vittoria in carriera), sempre al top delle classifiche, questa volta è riuscito a battere Kjetil Jansrud e Thomas Dressen per una combinazione di cose. Dopo i primi 4 atleti scesi, la giuria ha dovuto fermare tutto per l’arrivo della nebbia.
Poi è ripresa dopo una trentina di minuti e il primo a partire è proprio stato il nostro Dominik Paris. Quindi, con una neve che nel frattempo era diventata più lenta a causa di un aumento dell’umidità.
Jansrud ha sciato meglio di Vincent, eppure gli è finito dietro per 5 centesimi quando aveva 32 centesimi di vantaggio all’ultimo intermedio. E non ha commesso imperfezioni di linea, tranne una piccolissima sbavatura, dove è da vedere se ha perduto velocità. Lo sci è così, una volta ti va bene, una volta ti va male. Vincent ha comunque interpretato benissimo ogni curva.
Quindi nessuna recriminazione, ma solo giustizia di cronaca. Alla fine Domme ha ottenuto un ottimo quinto posto a 36 centesimi da Vincent, un centesimo dietro a Mario Caviezel, ma due centesimi davanti a Hannes Reichelt.
Brutta gara di Marco Odermatt che ha perso tantissimo nel tratto di pura scorrevolezza che forse non ha come altri. Beat Feuz ce l’ha innata come pochi, ma non ha interpretato bene il Ciaslat ed ha concluso con 55 centesimi di ritardo. Appena davanti a lui Kilde a pari merito con Clarey
Mattia Casse ha sciato proprio bene, come sta facendo dall’inizio di stagione. È rimasto in corsa per la vittoria fino a quando si è in filato nella nebbia e ciao! 85 centesimi di ritardo non rendono giustizia a una performance notevole.
La gara è ripresa alle 14.45 dopo spostamenti ogni 10 minuti. Impossibile per chiunque fare il tempo. Poi ancora uno stop dopo la discesa del numero 48, appena prima il via del nostro Alexander Prast. Ancora nebbia sempre più fitta. Questa volta, alle 15.30, dopo 3 ore e 45 minuti, è arrivato lo stop definitivo. 16 atleti non hanno potuto prendere il via. Tra questi, oltre a Prast anche Florian Schieder
Dire che questa gara abbia avuto un senso è un eufemismo. Si è voluta portarla a casa a tutti i costi. Senza alcuno spettacolo. Cioè, c’è stato ma al rovescio. Pessimo!
Diciamo che è stato un premio per gli eccezionali uomini della Gardena che hanno fatto un lavoro esemplare e impeccabile per accogliere la Coppa del Mondo.
Loro sì che giustamente possiamo premiarli sul podio. Speriamo che per la discesa di domani sia diverso. Ma le previsioni non sono così positive.