Canada-Norvegia = 2 a 1. Chi l’avrebbe mai detto! Una partita nemmeno ipotizzata alla vigilia, ma si sa, ai Mondiali spesso capitano situazioni inaspettate. Niente a che vedere con il risultato a sorpresa del superg femminile di ieri, ma indubbiamente vedere due canadesi del podio Mondiale del superG non era ipotizzabile. E’ finita così: oro a Erik Guay, argento a Kjetil Jansrud, bronzo a Manuel Osborne-Paradis (nel giorno del suo 33esimo compleanno). Quest’anno Erik aveva ottenuto solo un quinto posto in superG, ed eccolo lì, sul primo gradino del podio mondiale del superG. L’ultima immagine che si ricorda del canadese Erik Guay, oro in discesa ai Mondiali di Garmisch del 2011, è quel volo pazzesco nella prima discesa di Garmisch, quando si girò all’uscita dal salto atterrando di schiena. Grazie all’air-bag non gli accadde nulla, ma quel volo aveva fatto davvero impressione. Ma Peter Fill lo aveva indicato come uno dei favoriti “Ed io non mi sbaglio mai” – aveva detto alla vigilia. Ci ha beccato in pieno! Nell’angolo del leader corner Kjetil Jansrud e Aleksander Kilde avrebbero sperato in un epilogo diverso. Il capitano si trovava infatti al comando e il ragazzino lo aveva sfiorato fermando la sua bellissima prova a soli 9 centesimi. Doppietta norvegese, si pensava, ma forse non avevano fatto i conti con la duttilità del 35enne canadese sui percorsi molto mossi e di un eventuale altro outsider, appunto Osborne-Paradise, che ha saputo precedere Kilde per 3 centesimi. Qualcuno si chiede se anche oggi, come nel superg femminile di ieri, la vittoria sia una sorpresa. La nostra risposta è assoluta: no! Erik Guay non ci sorprende più ed anche se quest’anno ha all’attivo un solo podio, (terzo in Gardena) chi vince 5 gare di Coppa in carriera e ottiene 24 podi in totale (8 secondi e 11 terzi posti) è uno dei top player della scena internazionale. E’ sorpresa il terzo posto di Osborne-Pariadis: diciamo nì, nel senso che anche lui, dopo tanti anni di Coppa, di soddisfazioni se n’è tolte parecchie, con tre vittorie in carriera e undici podi in totale (4 secondi e 4 terzi posti). In realtà, in superG trionfò solo nel 2009 a Lake Louise, poi mai una volta sul podio nella specialità, ed è per questo che in un percorso così particolare e complesso, la sua performance ha lasciato incredulo anche il suo allenatore, tra l’altro svizzero!
Quella scena internazionale – dicevamo – che l’austriaco Vincet Kriechmayr deve ancora conquistare. Per un attimo ha davvero sperato di emulare la Schmidhofer, perché, patito con l’uno, è sempre stato davanti fino alla discesa di Jansrud. Un quinto posto comunque dove non può recriminare nulla per via di un distacco che parla da solo: +0,88 dall’oro, +0,43 dall’argento, +0,37 dal bronzo. Se c’è invece qualcuno che può guardare verso il cielo con un’espressione non proprio felice è il norvegese Kilde, medaglia di legno per soli 3 centesimi! Ma questomormai non fa più certo notizia.
Non è andata affatto bene agli Azzurri: la migliore performance è di Dominik Paris, nono a +1″02, poi Peter Fill undicesimo a +1″11. Alto il distacco di Mattia Casse (19esimo) +1″91 e di Emanuele Buzzi (23esimo) sostituto di Christof Innerhofer, + 2″16.
In pista anche il francese Alexis Pinturault e l’austriaco Marcel Hirscher. Il francese ha quasi sfiorato la medaglia, concludendo la sua prova a 2 centesimi da Kriechmayr, al sesto posto, quindi davanti al tedesco Andreas Sander e al primo svizzero di giornata, Carlo Janka, mentre l’austriaco ha portato solo al traguardo gli sci a oltre due secondi.
Delusione per Beat Feuz che qui alle finale di Coppa dello scorso anno, conquistò la vittoria sia in discesa che in superg, ponendosi oggi tra i super favoriti. Invece, lui come tanti altri, ha fallito la direzione del primo difficile salto e la correzione gli è servita solo per rimanere in pista.
Grande soddisfazione in casa Head che conquisto tutto il podio!
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