E’ uno Stefano Gross logicamente arrabbiato quello che si aggira nel parterre dello slalom. E’ davvero nero di rabbia. Incavolato con se stesso quando dice: "Una medaglia buttata via! Andavo fortissimo in allenamento da due settimane e me la sono mangiata sbagliando nel pianetto perchè sono entrato male nella tripla. Peccato perchè ci tenevo. Il tracciato di Ante Kostelic? Era uguale per tutti per cui non è una scusa questa. Ci tenevo, ci credevo ma… Un quarto posto va bene in Coppa, ma qui è devastante, per cui non ditemi bravo. Bravo un … !" E Stefano se n’è andato via.
Claudio Ravetto non ha visto la prova di Seba: quando lo speaker ha annunciato il suo nome, il direttore tecnico ha cominciato a impallidire. Poi è arrivato a Flavio Roda e il colore era sempre più simile alla neve. Un attacco di tachicardia gli ha consigliato di sedersi e non è riuscito a vedere nemmeno una curva. Pian piano si è ripreso e se n’è andato al caldo. E’ rimasto lì invece Masismo Rinaldi, uno degli allenatori degli slalomisti: "il tracciato era regolare sia come cambi di direzione che come distanze. Credo che l’obiettivo di Ante fosse quello di eliminare pià atleti possibili piuttosto che premiare lo spettacolo. Anche Gross ha fatto fatica, doveva cambiare marcia alla fine ma non gli è riuscito. Però gli dò otto!".
Giuliano Razzoli: nella seconda ho tirato ma ora, quando vado a tutta la mia sciata è troppo a rischio. Altrimenti, se vado più piano, arrivo al traguardo ma con almeno mezzo secondo in più.
Manfred Moelgg: Sono arrivato qui senza forma. L’avevo anche riscontrato in allenamento. Non era la mia neve e quindi avevo poca convinzione.
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