Sarà stata soltanto la prima gara e bisognerà vedere più avanti, su altre piste e in condizioni diverse; sarà stata «soltanto» una FIS… Sarà tutto quello che volete, mettetetci tutte le precauzioni del caso ma sta di fatto che, tra le carestie meteorologiche che hanno terremotato la partenza della Coppa Europa con l’annullamento di tutte le prime gare (austriache finlandesi e norvegesi sia in campo maschile che femminile), è successo che a Zinal (Svizzera) i due giganti FIS del 22 e 23 novembre, primissimi test internazionali di un certo livello in campo femminile, le fanciulle della squadra B di Coppa Europa guidate da Alberto Ghezze hanno fatto il botto con due doppiette: prima in entrambe le prove quel gran talento di Sofia Goggia (nella foto con Janina Schenk), seconda nel primo gigante Michela Azzola, seconda nel secondo gigante Sabrina Fanchini. Senza contare tutti gli altri piazzamenti nei piani alti delle classifiche di Janina Schenk, Sarah Pardeller & company. «Sinceramente – dice Alberto Ghezze – non pensavo di partire così bene. Sto anch’io con i piedi per terra ma bisogna dire che il campo delle partecipanti era molto qualificato, c’erano tutte le migliori straniere destinate alla Coppa Europa. Sono contento per le ragazze perché partire così, senza confronti precedenti, è un’iniezione di fiducia. La pista di Zinal era fantastica, molto tecnica e selettiva, può darsi che in altre condizioni si debbano fare altri riscontri ma insomma partire così non può che far bene al morale». E adesso occhi puntati su Sofia Goggia, bergamasca della Val d’Astino, nata il 15 novembre 1992, figlia dell’ingegner Ezio e della ex insegnante di Lettere signora Giuliana: una forza della natura che parla con una elegante «erre moscia» e sugli sci scatena classe e temperamento già abbondantemente esibiti a livello giovanile. Cresciuta tra l’UBI Banca Goggi, il Radici Group e il Rongai Pisogne, Sofia nel 2009 aveva fatto quasi l’en plein totale ai Campionati Italiani Aspiranti vincendo superG, gigante, slalom, combinata e arrivando terza in discesa dietro Lisa Pfeifer e Nicole Agnelli. In quell’anno dell’«esplosione» si era anche concessa il 2° posto in gigante ai Campionati Italiani Giovani della Val Zoldana dietro Maria Elena Rizzieri. Convocazione in Nazionale d’obbligo. Poi, infortunio al ginocchio durante l’estate: non era il primo (Sofia aveva già superato altri guai fisici) ma «ha rotto» non poco. L’inverno 2009/10 era stato un vano inseguimento al meglio di se stessa, un continuo cercarsi senza trovarsi mai per intero e spesso senza neanche vedere il traguardo. Ma il peggio doveva ancora arrivare: nella prima gara di Coppa Europa del 2010/11 a Kvitfjell si infortuna ancora seriamente e perde praticamente tutta la stagione. Se non si chiamasse Sofia («Che in greco vuol dire sapienza, ma non è che io sia un pozzo di sapienza…») e non avesse il suo carattere poteva finire male. E invece adesso eccola lì, in tutto il suo splendore tecnico e atletico, ritrovata, determinata a non perdere altri treni. Nella prima gara di Zinal partiva con il pettorale 47 e ha vinto; il giorno dopo (stesso pettorale) era 11^ dopo la prima manche ma poi, dice Ghezze «ha fatto una manche delle sue»: due secondi scarsi al resto del mondo e seconda vittoria in pompa magna. Sofia Goggia is back. È tornata, ma è forse meglio dire che sta partendo adesso.
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