Bentornata sul podio Sofia Gogia, l’Azzurra è seconda nella prima discesa dell’anno disputata sulla Oreiller-Killy della Val d’Isère vinta dall’elvetica Corinne Suter compionessa in carica della specialità. Sofi ha rischiato la pellaccia appena il lungo tratto iniziale è terminato. Spigolate, presentat’arm, insaccate, contorsioni col corpo… la bergamasca ha fatto di tutto per recuperare il traguardo al meglio. Forse non può credere a questo risultato nemmeno lei, perché con tutto quello che ha combinato pensava di finire giù dal podio. La differenza con la Suter è tutta nel primo tratto. Nel misto non c’è stata storia ma alla fine la differenza è stata di 11 centesimi a favore di Corinne. Questa prestazione ci restituisce una certezza. Sofia è tornata a fidarsi al 100 per 100 del suo istinto. E di quella regola che è dentro la test: curve o non curve, essere sempre e comunque più veloce possibile!
Al terzo posto l’americana Brezy Johnson che ha legittimato le sue prove maiuscole dei giorni scorsi. Ha recuperato anche lei moltissimo nella seconda parte, concludendo a soli 2 decimi dalla vittoria. Per lei è il suo primo podio in carriera.
Per un attimo sul viso dolce di Ilka Stuhec, si era letta la soddisfazione di ritornare sul podio. È comunque stata molto brava, sempre molto veloce nei tratti dove ha potuto avvantaggiarsi.
Nessuno come lei sa sfruttare i tratti di scorrevolezza. 65 i centesimi di ritardo con oltre 3 decimi di vantaggio sull’austriaca Nina Ortlieb (+0,97) prima austriaca, quinta al traguardo, appena davanti a Ester Ledecka (+1″08) che fa sempre paura.
Stava facendo un garone Federica Brignone, più o meno da quinto posto, ma non sapremo mai quale sarebbe potuta essere la posizione finale. Si è schiantata anche lei nelle reti, laddove poco prima Nicole Schmidhofer ha probabilmente messo fine alle gare per un po’.
Fede ha alzato subito il braccio per far capire a mamma Ninna e a papà Daniele che non era successo niente di grave. Nicole invece è sparita dietro i teloni arancioni. Le immagini successive, dopo una ventina di minuti, ce l’ha restituita a bordo di un toboga. È andata invece bene all’elevetica Joana Haehlen, pure lei finita male in quel maledetto punto, che probabilmente è risultato più veloce rispetto alle prove. Tra le vittime anche l’americana McKennis che sperava andasse in maniera diversa dopo aver fatto segnare il miglior tempo nella prima prova.
Buona gara, per Marta Bassino che ha perso molto tempo nell’infinito tratta iniziale pianeggiante per recuperare nella parte più tecnica. Poi però, negli ultimi 500 metri ha messo l’esterno nella neve riportata e allora al traguardo il suo tempo si è arricchito di centesimi inutili.
Anche per colpa di una pericolosa spigolata che ci ha fatto un po’ tremare. Un 16esimo posto che vale. Meglio di lei ha fatto Elena Curtoni che coglie un decimo posto a +1″36 dalla leader. E anche Laura Pirovano, 14esima quando poteva fare ancora meglio dopo aver coperta la prima parte con un’azione sui livelli delle top tre.
In gara anche Petra Vlhova ma la forte slovacca ha raccolto poco o nulla. In discesa, dove lo sci piatto conta molto, deve ancora capire tante cose.