Soelden GS: vince Marco Odermatt inavvicinabile anche nella seconda.
Onori a Marco Odermatt che rifila 76/100 allo sloveno Zan Kranjec mentre Henrik Kristoffersen risale in terza. Una sciata sublime quello del fenomeno svizzero, probabilmente ancora più matura rispetto a quella dello scorso anno. Scia in totale controllo e sa cosa fare a ogni porta, anche quando si trova a dover recuperare a qualche inevitabile imperfezione. Infatti, in questo secondo tracciato, bisognava stare molto attenti ai segni e a una neve che diventava sempre più scivolosa. Il miglior tempo non è il suo, ma non era il caso di rischiare l’impossibile.
Henrik Kristoffersen non ci ha messo tanto ad abituarsi agli sci nuovi. Anzi, forse grazie a quelle aste tutte nere è uscito indenne da una pericolosissima inclinazione estrema. Qui ha sempre patito, vuoi dire che è solo una combinazione sia andato così forte? È partito dalla sesta posizione con l’ambizione di salire sul podio anche se il tracciato non sembrava adattarsi così tanto alla sua tecnica, più votata agli angoli.
Ebbene, è riuscito a conquistarlo perché, Lucas Braathen ha combinato un pasticcio nella prima parte del muro che non ha saputo interpretare con la corretta tattica. Spesso sotto al palo a rincorrere la linea. Così il norvegese più bravo è ancora una volta Henrik, terzo alle spalle di un Zan Kranjek, argento olimpico, che ritorna sul podio come lo scorso anno, alla prima di stagione. Da metà tracciato in poi, hanno sciato alla pari, ma Jan non ha commesso mai un errore!
Bella manche dell’americano Tommy Ford che non avrà sciato come nel 2019 a Beaver Creek, ma dopo lo spaventoso incidente di Adelboden (lesione al ginocchio) dell’anno scorso, vederlo in pista ancora baldanzoso è già un bel successo. 26esimo a metà gara, col miglior tempo di manche ha recuperato ben 20 posizioni, conquistando così un insperato sesto posto, pronto per tornare protagonista alle prossime occasioni.
Certo, il tracciato, man mano che scendevano gli atleti, ha perduto la sua planarità e molti hanno dimostrato una certa difficoltà a mantenere la linea corretta senza perdere velocità. Gli ultimi 15 hanno lasciato almeno un secondo per questo motivo. Alexis Pinturault è proprio finito nelle pesti e l’ottava posizione ottenuta a metà gara non si è concretizzata con un risultato da riscatto, come sperava. 20esimo posto! Sulla stessa linea del francese, Atle Lie McGrath finito nel secondo foglio (18°) dopo l’ottimo settimo posto conquistato nella prima manche.
Da segnalare la prestazione di Alexander Steen Olsen, norvegese, 21 anni, pettorale 37, prima qualifica vera (a parte le finali avendo vinto loro ai Mondiali Jr). È lì, in mezzo alla classifica, 19esimo, risultato che segna il percorso appena iniziato verso l’altissimo livello. Ecco, la differenza rispetto ai nostri giovani è proprio questa: i norvegesi riescono immediatamente a fare il salto di qualità. Noi, se ci arriviamo, passiamo attraverso un percorso molto più lungo e complicato, fatto di qualifiche spesso mancate per un soffio.
L’unico Azzurro superstite della prima manche, Giovanni Borsotti, non è riuscito a portare a casa un risultato felice. È partito davvero bene, centrale, rapido, veloce. Poi, quando si è affacciato sul muro, è bastato ritardare di un metro la linea ideale, e l’azione si è praticamente conclusa. Nel tentativo di recuperare la traiettoria si è inclinato troppo e a quel punto quella neve estremamente scivolosa, lo ha fregato! Si è fermato, ha ripreso, ma al traguardo sarà ultimo tra gli arrivati. Fuori classifica, invece, Kilde che ha commesso lo stesso errore finendo però a valle in maniera irrimediabile.
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