Il francese Clement Noel nella prima dello slalom di Zagabria mette la quinta. L’ultimo vincitore sulla collina di Sljeme si ripete e disegna una manche di grandissima classe. Non di poco conto il vantaggio sul secondo arrivato, il norvegese Sebastien Foss-Solevaag che si dimostra tra gli slalomisti più efficaci quest’anno.
Col suo busto eretto ma il peso spesso sulle code aveva perso il tempo, poi sfruttando il sui fiuto da killer, è riuscito a tagliare il traguardo sano e salvo con un ritardo dal francese di 36/100.
Bravissimo l’austriaco Manuel Feller che col 14 ha sciato con grande senso tattico e dinamicità incredibile. 51 i centesimi da recuperare rispetto a Noel. Il suo connazionale Marco Schwarz gli è alle spalle con +78/100, tallonato dal francese Victor Muffat-Jeandet a +0,89. Ma davanti al francese e all’austriaco si è infilato lo sloveno Stefan Hadalin che col 24 ha dimostrato a tutti che sciando bene e con intelligenza il tempo si poteva fare
Purtroppo il nostro miglior cavallo ha infocato sul muro. Un errore di inesperienza per Alex Vinatzer che non può sciare così vicino al palo quando ci sono condizioni di neve simili.
Il sale e il terreno che si spacca in quel modo consiglia di tenersi un po’ alla larga dalla teorica linea più stretta. È arrivata una inforcata che ha buttato via una grossa chance, perché su slalom di questo tipo lui può fare la differenza.
Quella che non ha saputo fare Henrik Kristoffersen, pettorale numero 1, che si ritrova undicesimo a +1″03, dietro anche ad Alexis Pinturault, settimo, a Linus Strasser, ottavo a +0,96, a Gstrein (+0,99) e a Filip Zubcic che si sta mangiando i guanti.
L’atleta di casa è stato davanti a tutti fino a metà gara, poi è rimasto sulla linea di Noel (+0,12) all’ultimo intermedio, ma come Solevaag ha buttato via quella che poteva essere una vera impresa, nelle ultime 5 porte, superate sulle code.
No good news in casa Azzurra. Il migliore dei nostri è Giuliano Razzoli (un centesimo più veloce di Tommaso Sala), che ha chiuso a +2″34 dopo avere fatto segnare il miglior primo intertempo. Poi ha patito la fatica, ma ha sciato bene.
Manfred Moelgg ha tenuto fino a metà percorso, poi ha perduto tanto tempo a ogni passaggio pur senza commettere errori evidenti: +2″91.
Una manche identica a quella di Stefano Gross che è stato 1 centesimo più lento del capitano. Simon Maurberger se la stava cavando bene, ma quando nel tratto finale è finito nelle buche è saltato per aria. Occasione gettata al vento. Così come ha fatto Federico Liberatore!
La gara non è per niente chiusa. Con condizioni simili possono provocare stravolgimenti di classifica. Diciamo a partire da Daniel Yule che è dodicesimo a +1″13