Lo slalom di Wengen celebra una fantastica tripletta norvegese con Atle Lie McGrath, Timon Haugan e Henrik Kristoffersen! Wengen non è Campiglio e McGrath questa volta non sbaglia portando a casa una manche sublime, meritevole della vittoria. Molto attenta e precisissima anche l’azione di Timon (+0,18) che per un attimo ha sperato di poter vincere. Meno furioso del solito, Henrik Kristoffersen (+0,29) che ha badato più a non sbagliare perché su questa pista basta un millimetro fuori posto e la paghi carissima.
Giornata indimenticabile per il 28enne Tanguy Nef, quinto quest’anno a Levi, che scia sui livelli della prima manche chiusa al terzo posto. Con una sciata che ricorda quella di Meillard è finito ai piedi del podio
Chi si aspettava un gran recupero da parte di Loic Meillard non è rimasto deluso. Dopo una manche chiusa al 24esimo posto in maniera abbastanza incredibile per come sa pennellare in ogni gara, nella run conclusiva disegna una prova assolutamente perfetta. Meglio di così un umano non può fare.
C’è voluto il miglior Timon Haugan per toglierlo dalla poltrona del leader dopo aver guadagnato 13 posizioni che a fine gara diventeranno 19, superando quindi, anche Daniel Yule (6°), Manuel Feller (8°), Lucas Pinheiro Braathen (12°), Linus Strasser (13°), Steven Amiez (17) e Fabio Gstrein (14°) solo per citare alcuni nomi che avrebbero potuto anche vincere.
Giornata no, invece, per Clement Noel (11°) che non cambia atteggiamento rispetto alla prima manche chiusa all’11esimo posto e ne perde altre 4. Meglio di lui Marco Schwarz (7°), formidabile nel tratto finale, ed è bello vederlo tornare sugli standard delle ultime stagioni prima dell’infortunio di Bormio ’23.
Non ha approfittato della pista intonsa Tobias Kastlunger che si era classificato trentesimo dopo la prima manche. Per due terzi se l’è cavata bene, poi, sul dosso che fa da preludio al tratto finale, ci ha rimesso poco meno di un secondo a causa di un errore appena prima del piano. Finisce al 27esimo posto.
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