Nello slalom di Wengen si è consumata una manche monstre di Clement Noel che comanda con 67/100 su Henrik Kristoffersen. Il francese partito con il numero 1 è stato assolutamente perfetto. Un computer su una pista che ha il muro più ripido della Coppa del Mondo. Dove il norvegese ha sporcato la sua prova, comunque sempre efficace.
Al terzo posto Marco Schwarz che cresce sempre di più e i 73/100 dal leader sono tutto sommato pochi e segno di una prova di grande qualità. Poco più indietro, a 99/100 c’è Alexis Pinturault, che sembra più efficace tra i rapid gates che in gigante. Anche se siamo lì. Con lo stesso tempo ha chiuso Ramon Zenhaeusern clamorosamente in pista con il numero 2 anziché l’1 come capitato nei tre slalom precedenti!
Bravo Loic Meillard a ottenere, col 12, il sesto tempo, a pari merito con Foss-Solevaag, così come Alexander Khoroshilov a concludere nono a +1″43, poco più veloce di Muffat-Jeandet. Ha impressionato Tanguy Nef ottavo a +1″21. Scia come un grillo ed è ufficialmente uno dei protagonisti inattesi della stagione tra i rapid gates. Uno dei tanti fenomeni elvetici, allevato dal tecnico italiano Joris.
Deluso invece il vincitore degli ultimi due slalom, l’elvetico Daniel Yule che ha concluso con un gap di 1″48.
Azzurri poco pervenuti. Cioè, per esserci ci sono, ma pensare al podio è un esercizio complicato. A +1″47 c’è il miglior Giuliano Razzoli della stagione: undicesimo a 7 decimi dal podio! Poi un’altra buona notizia da parte di Simon Maurberger che cresce di gara in gara. Il suo ritardo, che gli vale la 14esima piazza, è di 1″58. Alex Vinatzer paga +2″04 e potrebbe portare a casa qualcosa di buono solo se riuscirà a compiere un prodigio nella seconda. Giornata davvero buia, invece, per Stefano Gross perché il fassano con un ritardo di 2″43 e una sciata irriconoscibile sui “suoi” muri non è riuscito addirittura a qualificarsi: +2″43. Fuori anche Tommaso Sala che stava andando davvero bene, ma nella seconda parte ha commesso un errore troppo grave per portare a casa la qualifica: +3″19. Stesso discorso per Riccardo Tonetti che scivola nel punto peggiore, su un tratto centrale piano e accumula un ritardo di 2″52. Non hanno concluso la loro prova, Federico Liberatore e Francesco Gori