L’Italia è un paese di falegnami e non di orafi e la prova l’abbiamo avuta anche stasera dopo lo slalom speciale olimpico: Stefano Gross vince il legno per 5 centesimi (assieme al tedesco Dopfer) a favore del norvegese Kristoffersen, mentre la vetta del podio è di Mario Matt che riesce a contenere la grande manche di Marcel Hirscher, bravissimo comunque a raggiungere l’argento risalendo dalla nona posizione. Questa volta è proprio Stefano che ha perduto il bronzo, perché nella fase decisiva della seconda manche, non ha saputo dare quel quid in più che serve per trionfare a un’Olimpiade. Si dirà che il tracciato disegnato da Ante Kostelic era assurdo, privo di ritmo, anti-olimpico, ma quel disegno l’hanno dovuto sopportare comunque tutti. Il fatto è uno solo e niente scuse: Stefano Gross ha buttato via una chance gigantesca, anche in considerazione delle uscite di pista di slalomisti eccellenti come Neureuther, Hargin, Myhrer, Grange… Ed è strano averlo visto così poco deciso dopo la prima manche affrontata da grandissimo campione. Quel fare tipico di chi sente di essere dentro il pezzo. Intendiamoci, Stefano non stato disastroso, ma a 10 porte dal traguardo, quella grattata che ha rallentato troppo la sua velocità è stata decisiva. Da Manfred Moelgg e Giuliano Razzoli non è arrivato nulla: sono usciti di pista, ma prima ancora, la testa li aveva fermati al cancelletto di partenza. Peccato, perché oggi si poteva raccogliere qualcosina di più. Onore a Mario Matt, strepitoso nella prima manche, in difesa, ma intelligente nella seconda. Onore a Marcel Hirscher, che ha dovuto attendere la disperazione per tirar fuori tutto il suo valore e la sua seconda prova è stata assolutamente da vincente. Onori anche da quel ragazzino tutto sprint di Henrik Kristoffersen, esploso in Coppa questo inverno come una bomba atomica.
Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).
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