Nel tempio dello slalom, la Planai di Schladming, finalmente l’Austria sale sul podio nello slalom, cosa mai accaduta questa stagione. Ci sono due eroi da esaltare, il primo è Manuel Feller, quarto a dopo la prima manche, secondo a fine gara, il secondo è Fabio Gstrein, terzo, che non era mai salito sul podio in vita sua!
La vittoria è, tanto per cambiare, di un norvegese. È infatti, il turno di Timon Haugan, straordinario nella seconda manche dove riesce, come nella prima, a imprimere un ritmo incredibile anche dove il tracciato diventa dannatamente angolato. È la sua seconda vittoria stagionale dopo il successo dell’Alta Badia, più quella sfiorata a Wengen andata, invece, al compagno di squadra Atle Lie McGrath, questa sera sesto, davanti a Steven Amiez.
L’elvetico Loic Meillard si arrende a metà tracciato quando non riesce a trovare il ritmo finendo dietro a Linus Strasser che cede nelle ultime dieci porte tsnto da perdere il podio, dopo aver chiuso la prima al comando.
Con la discesa di Fabio Gstrein il pubblico della Planai è esploso di gioia quando il 27enne austriaco era riuscito a mettersi davanti a Steven Amiez, Henrik Kristoffersen, Benjamin Ritchie e Armand Marchant.
Un plurimo grido di speranza poi, quando Clement Noël esce dal tracciato e quando Atle Lie McGrath non riesce a spingere nel finale e gli finisce alle spalle. A quel punto ne mancavano 4 di cui uno era Manuel Feller che con una manche sublime passa davanti.
La migliore versione di Alex Vinatzer è rimasta a Kitzbühel. Una manche la sua seconda, troppo conservativa che gli regala qualche punto (12°) ma niente di più.
Ha liberato i cavalli soltanto nelle ultime dieci porte, quando il tracciato molto angolato diminuiva gli angoli. Non era nemmeno una tracciatura così ritmica come piace a lui e anche altri protagonisti sono rimasti intrappolati, come Daniel Yule, Dave Rydinge un Henrik Kristoffersen irriconoscibile.
Tobias Kastlunger, partito per primo, non è riuscito ad approfittare della pista intonsa per fare il tempo e recuperare un po’ di terreno. Il problema è tecnico: la sua azione è visibilmente troppo macchinosa e dunque risulta lenta.
Non ha commesso errori ma senza il giusto ritmo si perdono centesimi ad ogni passaggio. 1″27 il ritardo di manche nei confronti del finlandese Eduar Hallberg partito poco dopo di lui. Finisce 22esimo considerando 5 uscite. Ancora più lento Stefano Gross, 21esimo a metà gara, la brutta copia di quello visto nella prima manche tanto da finire alle spalle di Tobias.
Henrik Kristoffersen, nonostante l’ottavo posto, approfitta dell’uscita di Clement Noël per riprendersi il pettorale rosso con sole 3 lunghezze di vantaggio sul francese.
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