Nello slalom di Levi l’americana Mikaela Shiffrin vince il primo match con la slovacca Petra Vlhova che l’aveva preceduta nella prima manche. Su un percorso (francese) con più angoli, Miki si è trovata a meraviglia e Petra ha resistito poche porte perché dopo il primo intermedio, superato con un vantaggio di ancora 14 centesimi, è uscita per un errore irrimediabile.
Pazza di gioia Wendy Holdener che ha colto uno splendido secondo posto frutto di una prova strepitosa. E sorride anche l’austriaca Katharin Truppe grazie all’uscita di Petra, al suo primo popdio in carriera. Non hanno avuto invece scampo Swenn-Larsson (quarta) e Haver-Loeseth (quinta). Perché quando l’esperta elvetica scia in questo modo è difficile da battere. Nonostante il gomito ancora dolorante, si è aggrappata all’esperienza e alla sua magistrale grinta.
Michelle Gisin, solo nona a metà gara, aveva spaventato un po’ tutte con una gran seconda manche. Era riuscita infatti, a mettersi dietro le due austriache Liensberger e Huber. Un buon sesto posto finale.
Decisamente netta la vittoria di Shiffrin che ha dato ben 1″78 a Holdener e 1″94 a Truppe, facendo segnare il miglior tempo. Insomma, la solita Miki!
La 22enne Martina Peterlini, trentina con una storia intima familiare legata a Folgaria, in forze alle Fiamme Oro di Moena, sorride per i primi punti conquistati in Coppa. Ma l’esultanza è molto contenuta. Nella prima parte della seconda ha sciato bene come nella prima. Poi la sua fluidità d’azione e il buon ritmo si sono fermati. E’ bastato un errore su un dosso sul muro per rovinare la concentrazione.
Da lì al traguardo è stata un’altra. Uno strappo via l’altro, appoggio sui due sci sparito e linee più lunghe. E con il terz’ultimo tempo di manche non ha potuto che scivolare dal 21esimo al 26esimo posto (uscita Asa Ando). Ma un passettino è stato fatto.
La cura Guadagnini inizia a dare i suoi frutti. Un 26esimo posto come risultato in sè non può rendere felici. Ma la squadra femminile di slalom è un cantiere aperto. Per costruire il palazzo occorre tempo. E fiducia.
E così Mikaela può dire di aver messo su un vero e proprio allevamento di renne. È la quarta che vince qui (idealmente), una per ogni vittoria, la prima nel 2013
CHI HA STUPITO
Martina Dubovska, Repubblica Ceca, vince l’oscar delle sorprese. Pettorale 56, aveva già compiuto un miracolo tecnico concludendo al decimo posto la prima manche. Nella seconda si è ripetuta e oggi è la sciatrice più felice del mondo perché un nono posto non poteva nemmeno immaginarselo
La svedese Emelie Wikstroem senza dubbio, ha disputato un’ottima gara. Non è forte come la sua capitana Swenn Larson, ma segnare uno tra i migliori tempi di manche vorrà pur dire qualcosa.
Buona la seconda di Katharina Gallhuber, 27esima a metà gara ma 14esima alla fine recuperando ben 11 posizioni.