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Sl Zagabria: i ragazzi di Theolier sono pronti

Giuliano Razzoli deve ancora avere davanti agli occhi quei 4 centesimi che l’anno scorso non gli hanno permesso di salire sul podio nello slalom di Zagabria che fu dlelo svedese Andre Mhyrer, bravo a precedere l’idolo di casa Ivica Kostelic e lo svedese Mattias Hargin, autore di un recupero pazzesco. Anche Cristian Deville si ricorda benissimo quella gara, visto che finì appena alle spalle di Giuliano. I ricordi si addolciscono decisamente se si torna indietro di un altro anno ancora, quando fu Razoli a vincere davanti a Manfred Moelgg. Una doppietta azzurra indimenticabile che migliorò di due posizioni le performaces di entrambe, visto che nel 2009 Razzo concluse terzo e Manni quarto (stessa posizione di Rocca nel 2008). Ora lo scenario dello slalom mondiale ci sorride perché i ragazzi di Theolier hanno ampiamente dimostrato di essere gli uomini da battere, con Cristian Deville, Patrick Thaler e, perché no, anche con Stefano Gross, in attesa di assistere all’esplosione di Roberto Nani.  Siamo forti, non ci sono più dubbi anche se la specialità è sempre così a rischio per la sua tipicità cromosomica da impedire qualsiasi tipo di previsioni, se non quando capitano fenomeni particolari come sta dimostrando Marlies Schild.  Gli uomini da battere domani sono tanti, da Kostelic a Mhyrer, da Grange (non è in forma ma è pur sempre il campione del mondo) a Hirscher, da Neureuther a Pranger. 
In attesa degli eventi ecco le dichiarazioni dei nostri che attingiamo dal sito fisi.org

Giuliano Razzoli: "Mi sento meglio, mi fa piacere venire a Zagabria dove mi sono trovato sempre bene. A Ravascletto mi sono allenato quasi al meglio con sette-otto giri, mi mancano dei chilometri da mettere nel motore ma ci metterò del mio per sopepriure alla mancanza di allenamento. Questa pista regala sempre un atmosfera particolare: c’è tanto rumore, tanta gente. La pista non è sicuramente delle più difficili. Dopo la partenza c’è un bel dosso dove prendere velocità per la parte centrale e nel finale occorre spingere in piano perchè la pista è lunga e impegna fisicamente".

Cristian Deville: "Siamo pronti per una nuova sfida, è un pendio difficile per me perchè fa caldo ed è abbastanza facile, non proprio adatto alle mie caratteristiche ma finora mi sono adattato bene in questa stagione. Mi presento con l’umiltà di sempre, cercheremo di difenderci al meglo anche in questa occasione".

Manfred Moelgg: "Manuela mi ha detto che ha scaldato la pista per me…Scherzi a parte, Zagabria mi è sempre piaciuta, mi sono allenato tanto nelel vacanze di Natale, come a Flachau penso di andare forte in slalom, cerchiamo di fare bene. Tutta la squadra sta andando bene, forse nelel ultime due gasre è il sottoscritto a non avere portato un risultato di vertice, La situaizone non è delle più facile, devo concentrarmi e sciare come sono capace, poi i risultati arriveranno. Non ci sono insidie su questa collina, bisogna tirare dall’inizio alla fine e fare la differenza sui pezzi facili. La neve sarà determinante per le alte temperature".

Patrick Thaler: "Non conservo ricordi piacevoli di questa pista, però quest’anno ho una determinazione particolare e quindi partiremo tutti da zero. Mi sono allenato bene durante il periodo natalizio, mi sono stancato forse maggiormente a preparare la nuova casa dove io e mia moglie Evi siamo andati ad abitare dal 31 dicembre. Mi piacerebbe riempirla con qualche nuovo trofeo…".

Stefano Gross: "E’ la mia terza volta a Zagabria, l’anno scorso mi piazzai tredicesimo ma rimane un tracciato che gradisco poco. La pista è facile e lunga, mi esprimo meglio su altri pendii. A Ravascletto ho recuperato bene le energie, soprattutto quelle mentali, dopo Flachau mi è rimasto il dente avvelenato e voglio raggiungere un altro buon piazzamento".

Roberto Nani: "A Flachau sono stato squalificato per una inforcata millimetrica, altrimenti sarei entrato nei trenta. Qui l’obiettivo rimane lo stesso: qualificarmi per la seconda manche e andare a punti per la prima volta. il clima in squadra è eccellente, i compagni mi danno tanti consigli che mi stanno aiutando a crescere, con gli allenatori sto lavorando sulla linea e l’assetto".     

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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