SL Wengen: Loic Meillard precisione chirurgica, Kristoffersen insegue.
In una prima manche old style, come sempre capita sul tortuoso pendio di Wengen, Loic Meillard trova l’ispirazione per superare i rapid gates sfoderando il meglio del suo repertorio: precisione, ritmo, spinta, linea più stretta possibile e quella centralità che gli consente di rimanere fermo di busto e di non fare movimenti inutili.
Henrik Kristoffersen, il più esperto tra i big, è soddisfatto per aver concluso soltanto con 48/100 di ritardo! Attaccato al capitano c’è Lucas Braathen che ha avuto il vantaggio di indossare il pettorale numero 1. Su una neve condita con tantissimo sale, il numero conta più che mai oggi come testimoniano i ritardi elevatissimi.
Tolto Daniel Yule col 4 che non è riuscito a trovare il ritmo, il numero pià alto che è riuscito a contenere il gap è stato il nostro Tommaso Sala che con l’8 si è piazzato al sesto posto dietro a Linus Strasser (+0,68) e a Atle Lie McGrath (+1″04).
L’Azzurro è distante 1″61 dal leader ma anche se sembra il risultato di una manche di basso profilo, in realtà così non è stato. Noel ne ha prese +1″86, Schwarz 2″43, Strolz 2″96, Pinturault 3″18 e sono in top 15 con Feller, Haugan, Ryding , Foss-Solevaag e Popov (+11 secondi) già in hotel a pensare allo slalom di Kitzbühel.
Alex Vinatzer paga 3″21 con diversi errori. Quando butta davanti i piedi col peso sulle code è davvero dura fare il tempo, ma in questa battaglia è riuscito a rimanere dentro con numeri di alta acrobazia. La pista d’accordo, ma almeno un secondo lo deve alle imprecisioni. Ramon Zenhauer, sceso dopo di lui, lo ha dimostrato: niente errori e solo 2″21 di ritardo. Il gigante elvetico sta tornando quello di un tempo.
Tanta fatica per Giuliano Razzoli che non ha mai avuto l’azione sotto controllo e al traguardo non ha avuto più nemmeno la forza di spingere, forse demoralizzato da quanto aveva fatto in una manche infelice: +4″79. Qualifica a rischio anche se il limite oggi potrebbe essere vicino ai 5 secondi. Col 34 Simon Maurberger, con 4″91 potrebbe riuscire a rimanere dentro.
Stefano Gross era partito meglio, ma è saltato sul primo cambio di pendenza come Tobias Kastlunger.
Detto questo, anche se la gara ha preso la sua direzione, nulla è scontato. Quando ci sono queste condizioni può davvero capitare di tutto.
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