Marcel Hirscher, che a Wengen incredibilmente non ha mai vinto, sta preparando l’ennesimo capolavoro. Con un’azione dove sembrava passeggiare senza patemi, su una pista che proprio semplice non è, ha realizzato il miglior tempo nella prima manche, concludendo 35/100 prima dello svedese Andre Myhrer, autore di una delle sue migliori manche degli ultimi tempi. A +0,59 il solito Henrik Kristoffersen, autore di qualche sbavatura, ma provocata più dall ghiaccio verde sul terribile muro che da errori tecnici. Oltre ai primi tre solo il norvegese Nestvold-Haugen, che ha firmato una manche record col pettorale 22 e l’austriaco Manuel Feller sono riusciti a rimanere sotto il secondo di svantaggio: +0,76 per il norvegese e +0,99 pwer l’austriaco! Poi un’altra classifica con slalomisti che sembrano tagliati completamente fuori dalla possibilità di attaccare il podio, a meno che qualcuno dei primi cinque non riuscirà a tagliare il traguardo della seconda manche. Di questa seconda classfica quello messo meglio è l’elvetico Ramon Zenhaeusern (+ 1″03), bravissimo col 24 a confermare il suo stato di forma strepitosa. Quindi l’austriaco Marco Schwarz, settimo a +0,1″70 davanti all’elvetico Daniel Yule a +1″79, mentre il più quotato e attesissimo Luca Aerni è uscito quasi subito, così come l’inglese Dave Ryding, lo svedese Matthias Hargin e il russo Alexander Khoroshilov. Al dodicesimo posto, alle spalle dell’austriaco Marc Digruber e del francese Muffat-Jeandet che cresce in slalom di gara in gara, Stefano Gross, imperfetto in diverse occasioni seppur non abbia mai messo a rischio la sua azione: + 1″97. Manni Moelgg invece ha affrontato bene la manche fino a metà, poi si è perso fino ad accumulare un gap di 2″37. Patrick Thaler, dopo essere transitato al primo intermedio con un solo decimo di svantaggio, all’ingresso sul muro è arrivato con la gamba rigida e questo ha provocato un inevitabile incrocio di sci: out! Fuori anche Tommaso Sala , Cristian Deville, Giuliano Razzoli e Fabian Bacher
La pista ha tenuto, considerando le ottime performance di Nestvold-Haugen e Ramon Zenhaeusern partiti nelle ritrovie e questi distacchi sono stati determinati unicamente dall’interpretazione. Tanti gli atleti usciti: 19 fino ai primi 52 atleti partiti e questo ha consentito ai numeri alti, bravi a tagliare il traguardo, di qualificarsi per la seconda manche
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