Questa volta Mikaela Shiffrin non si è fatta fregare da Petra Vlhova. Ha vinto di suo, con la solita manche splendida, ancora più bella di quella mostrata nel run di apertura che aveva comunque chiuso con mezzo secondo di vantaggio sulla slovacca. Per di più, su un tracciato con maglie così strette Petra non si è trovata a meraviglia e ha rischiato di perdere anche la piazza d’onore.
Shiffrin è stata cauta nella prima parte per mettere poi il turbo nel tratto centrale e controllare in quello finale. La seconda manche di Wendy Holdener è stata esaltante. Merito di una sciata sorretta da una grinta e da una dinamicità che la rendono unica. Il podio è decisamente meritato e regalato in parte da Frida Hansdotter che è uscita a metà percorso per eccesso di patema. Sapeva che Wendy aveva fatto qualcosa di eccezionale (miglior tempo di manche) e che avrebbe dovuto spingere al massimo per starle davanti. Le è andata male.
L’Austria di oggi si chiama Katharina, il nome di Liensberger e di Truppe. La prima ha buttato via il podio nella prima manche per colpa di uno di quegli errori che paghi a caro prezzo. Nella seconda è andato tutto lisco e per come ha sciato sembra lei la slalomista più forte della squadra dove oggi è mancata Bernadette Schild, uscita alla prima porta della manche di apertura. In chiusura si sono qualificate al quarto e al quinto posto.
Che Brava Irene Curtoni che finalmente mette sul terreno due manche di buon livello. Non per niente ha firmato la migliore prestazione della stagione con un settimo posto che incute fiducia. Brava anche Federica Brignone che ha resistito anche nella seconda manche su un tracciato non proprio così semplice. E’ riuscita anche a guadagnare tre posizione chiudendo in 12esima piazza. Una gliel’ha regalata
Chiara Costazza che ha buttato via un piazzamento migliore nelle ultime 4 porte finali che giravano parecchio. Chiara ha chiuso con lo stesso tempo di Lara Della Mea.
E qui passiamo da una notizia negativa a una positiva: che brava Lara Della Mea, non solo è riuscita a qualificarsi per la seconda manche, impresa che non era mai riuscita a fare, ma nell’ultima prova non si è accontentata di superare il tragurado. Ci ha dato dentro più che poteva, si è presa tutti i rischi del caso, facendo registrare uno dei migliori tempi. Nella parte centrale ha lasciato qualcosina di troppo, ma quello che è piaciuto è stato sia l’atteggiamento che la dinamicità.
Lara scia bene, in maniera moderna ed ha un’ottima centralità. E’ una valida impostazione per prendere le misure e costruire un futuro che non sembra così lontano. Ricordiamo che la ragazza friulana ha soltanto 19 anni e che i primi suoi punti in Coppa del Mondo sono stati 15 grazie al 16esimo posto. Come premio è stata convocata per Zagabria e Flachau
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