Marcel Hirscher ha rimesso le cose a posto, non ha vinto la NightRace di Schladming, l’ha stra dominata. E dietro a questa straordinaria prova di forza c’è significato ben preciso: il più forte è ancora lui.
Poi lo sci non è matematica e non si può sempre vincere ed è concesso commettere qualche errore. Questa sera però è andato oltre l’immaginabile, trascinato da quella forza interiore e quella tensione che lo rende unico e che gli consente di sciare in maniera altrettanto esclusiva.
Fatto fuori subito il gioiellino Clement Noel, uscito nella prima manche, non ha voluto tirare i remi in barca nella final run, sciando nell’unico modo che conosce.
E il miglior tempo nella seconda è suo! Il vero problema per chiunque è che sono finiti gli aggettivi per decantare le sue imprese ed anche le espressioni del viso. Non rimane che arrendersi e attendere un passo falso.
Alle sue spalle bellissima la lotta per salire sul podio. L’ha spuntata un Alexis Pinturault, secondo a + 1″21, che deve dire un grosso grazie naturalmente a se stesso, ma anche al Simone Del Dio, già italiano, l’allenatore che lo ha messo a posto come mai è stato.
Bravissimo anche Daniel Yule che è riuscito nel finale a tirare una riga dritta e a non soffrire le buchettine della parte centrale. 39/100 i centesimi dal francese.
E’ rimasto giù dal podio il suo compagno di squadra Ramon Zenhaeusern, che sinceramente, per come ha affrontato la seconda manche, forse meritava il podio quanto Pintu e Yule. Ma non è riuscito nemmeno ad avvicinarsi perché Daniel lo ha preceduto per 65/100.
Manfred Mölgg, 12esimo, (alle spalle di Zan Kranjek, 3° tempo di manche) non ha saputo graffiare. Qualche errore ma soprattutto non un atteggiamento votato a fare il risultato. Un 14esimo posto che sa di poco. Ma non si può pretendere nemmeno troppo dall’Azzurro che di certo non è più un ragazzino per di più malconcio da diverso tempo.
Di Alex Vinatzer, che ha concluso in 16esima posizione, quindi, bravino ma niente di che, ci è piaciuto l’atteggiamento. Vedere un giovane in erba scendere con a lato una folla del genere e su un ripidone così granitico con la voglia di attaccare, lascia solo la voglia di applaudire.
Poi i difetti tecnici da correggere sono ancora parecchi. Il lato positivo è che sono sempre gli stessi, quindi facili da identificare e correggere per il futuro. La mentalità giusta pare avercela già.
Nessun0’latro Azzurro è riuscito a partecipare alla seconda manche.
Uno dei protagonisti della Night Race è incredibilmente il bulgaro Albert Popov, 21 anni, pettorale 46. Chi ha i capelli grigi ricorda Peter Popangelov.
Albert non ha nulla a che fare, molto piccolo di statura, ma un baricentro che sa come porsi in mezzo ai rapid gates. Si è fatto vedere a Kitzbühel come sopresa, si è confermato sulla Planai col sesto posto, alle spalle di Marco Schwarz. Se è lì, nei dieci non è un caso.
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