Questa volta Mikaela Shiffrin non vuole correre alcun rischio e tira giù una manche di precisione inaudita. Sembrava non fare alcuna fatica, come l’esecuzione di una serpentina elegante in campo libero. Peccato che in realtà c’erano una cinquantina di rapdi gates e un terreno indurito (quando è scesa lei) dall’acqua ma comunque tenero. Così facendo nessun’altra è in grado di fare meglio. Nemmeno la Petra Vlhova che di questi tempi è una vera iena. Un secondo netto tra le due rivali che l’allenatore di Petra, Livo Magoni commenta così: “Sempre sotto al palo, ha fatto schifo!”. La svedese Anna Swenn-Larsson le è appiccitata al terzo posto con soli 9/100 di ritardo. La volontà è quella di farsi perdonare dopo il “fallo” di Flachau. La Flowers ceremony le aaveva regalato un mazzetto di violette ma poi la giuria gliel’ha tolto avendola beccata inforcare anche abbastanza nettamente. E’ così che il terzo posto fu assegnato all’austriaca Katharina Liensberger, oggi quinta a +1″79, dietro a Frida Hansdotter, quarta a +1″57. Al sesto posto c’è invece una Wendy Holdener (+1″90) incavolata nera. Non capisce perché la sua sciata non risulti più efficace. Forse la sua celebre grinta non fa presa sui terreni così morbidi.
Lo stato della pista (umidità alle stelle, temperatura sopra i 10 gradi) ha impedito alle seconde e terze fila di inserirsi tra le migliori. Le prime dieci appartengono al pettorale dall’1 al 12. I ritardi folli sono causati per metà (almeno) proprio dal manto nevoso. Maribor è una stazione strorica della Coppa del Mondo, ma molto spesso le condizioni che si trovano sono queste.
LE ITALIANE
La solita Chiara Costazza ci rappresenta al decimo posto a +2″47. Il distacco è notevole, ma il calcolo non deve essere fatto sul tempo di Shiffrin che vola su un altro pianeta. Se dunque togliamo un secondo il gap non è terribile. Certamente il suo tempo poteva essere almeno di mezzo secondo più basso come lei stessa ha colpevolmente ammesso. Niente da fare invece per Irene Curtoni che ha chiuso a 4 secondi. Il mal di schiena la tormenta, non le permette di allenarsi, le impedisce di fare risultato. I ritardi altissimi provocati dalla neve dovrebbe però consentirle ugualmente di qualificarsi per la seconda manche. Dopo le prime 30 è 22esima.
Lara Della Mea, + 4″43, con il pettorale numero 40 è stata bravissima a capire che l’unica era riuscire a sciare nel buco senza inventarsi nulla di che. Grazie a questo atteggiamento ha concluso al 25esimo posto e nella seconda manche avrà la possibilità di scalare diverse posizioni. Niente da fare per Roberta Midali che ha taghliato il traguardo a +5″06. Stessa sorte per Martina Peterlini che è uscita ma quando il suo gap era già di 4 secondi a metà gara. Out pure per Anita Gulli che ha commesso un errore nella parte alta, ma su un percorso diventato ormai un campo di battaglia
Add Comment