58 centesimi sono il minimo sindacale per una come Mikaela Shiffrin, che in slalom ha ben poche rivali. 58 centesimi su Petra Vlhova, 79 su bernadette Shild. nello slalom d’apertura della stagione a Levi, in Lapponia, Finlandia Una vittoria mai messa in discussione e ottenuta con la solita semplicità e messa abbastanza in cassaforte dopo la prima manche, vinta dinnanzi alla svedese Frida Hansdotter, crollata poi al quaeto posto nella manche decisiva. Il suo posto l’ha preso Petra Vlhova che dà sempre l’impressione di eslodere in maniera definitiva ma poi c’è sempre qualcosa che la divide tra l’eccellenza e la pura gloria. Ha un fisico possente e questo non paga sempre, soprattutto in una specialità da gazzelle. Ma scia bene ed è forte. Quando acquisterà la condizione di fuoriclasse potrà togliere il podio più bello a Mikaela Shiffrin. Per il momento deve accontentarsi della piazza d’onore. Che problemone eh? Arrembante la seconda manche di Bernadette Schild che ha messo in atto un’azione decisamente diversa rispetto a quella mostrata nella prova d’apertura. Dal leader corner ne ha vista tante passare dietro di lei con un’espressione sempre più incredula. Tra queste Wendy Holdener, quinta, che non è bellissima da vedere in azione, ma esalta per la grinta. Quella che le ha permesso di vincere tre medaglie a Pyeongchang. Su una neve davvero particolare questo sistema ormai codificato, non ha pagato. Quarta posizione
Non è riuscita invece, Meta Hrovat a ripetersi: troppi errori sul muro, eccessivo il ritardo al traguardo per meritare un posto nell’elite.
Sorride di più la svedese Sara Hector, partita col 44 ma capace prima di qualificarsi, poi di piazzarsi concluso al 15esimo posto.
Irene Curtoni (18esima) ha fatto una manche fotocopia rispetto alla prima: sciata un poco arrugginita seppur precisa – soprattutto sul muro – e priva di mistake. Stesso discorso per Chiara Costazza (19esima) che è stata più lenta della compagna di squadra per 4 centesimi complessivi.
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