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Sl Levi W: Miss Shiffrin, dica 33

58 centesimi sono il minimo sindacale per una come Mikaela Shiffrin, che in slalom ha ben poche rivali. 58 centesimi su Petra Vlhova, 79 su bernadette Shild. nello slalom d’apertura della stagione a Levi, in Lapponia, Finlandia  Una vittoria mai messa in discussione e ottenuta con la solita semplicità e messa abbastanza in cassaforte dopo la prima manche, vinta dinnanzi alla svedese Frida Hansdotter, crollata poi al quaeto posto nella manche decisiva. Il suo posto l’ha preso Petra Vlhova che dà sempre l’impressione di eslodere in maniera definitiva ma poi c’è sempre qualcosa che la divide tra l’eccellenza e la pura gloria. Ha un fisico possente e questo non paga sempre, soprattutto in una specialità da gazzelle. Ma scia bene ed è forte. Quando acquisterà la condizione di fuoriclasse potrà togliere il podio più bello a Mikaela Shiffrin. Per il momento deve accontentarsi della piazza d’onore. Che problemone eh? Arrembante la seconda manche di Bernadette Schild che ha messo in atto un’azione decisamente diversa rispetto a quella mostrata nella prova d’apertura. Dal leader corner ne ha vista tante passare dietro di lei con un’espressione sempre più incredula. Tra queste Wendy Holdener, quinta, che non è bellissima da vedere in azione, ma esalta per la grinta. Quella che le ha permesso di vincere tre medaglie a Pyeongchang. Su una neve davvero particolare questo sistema ormai codificato, non ha pagato.  Quarta posizione
Non è riuscita invece, Meta Hrovat a ripetersi: troppi errori sul muro, eccessivo il ritardo al traguardo per meritare un posto nell’elite.
Sorride di più la svedese Sara Hector, partita col 44 ma capace prima di qualificarsi, poi di piazzarsi concluso al 15esimo posto.
Irene Curtoni (18esima) ha fatto una manche fotocopia rispetto alla prima: sciata un poco arrugginita seppur precisa – soprattutto sul muro – e priva di mistake. Stesso discorso per Chiara Costazza (19esima) che è stata più lenta della compagna di squadra per 4 centesimi complessivi.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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