SL Kranjska Gora, Holdener ci prova, è davanti a Vlhova e Shiffrin.
La neve dopo 24 ore non può cambiare più di tanto e anche nello slalom tracciato sulla Podkoren3 i segni sul terreno stanno condizionando non poco il risultato di gara. Partire col l’1 o col 7 oggi fa differenza. Non ne ha però approfittato Michelle Gisin che è uscita dal cancelletto e tempo 3 secondi si ritrova il rapid gates in mezzo ai due sci. Capita.
Quasi perfetta invece Wendy Holdener che si trova in testa alla gara davanti a Petra Vlhova di 8 centesimi e a Mikaela Shiffrin, terza a 25 centesimi.
L’elvetica non è stata perfetta solo nell’ingresso del muro, mentre sia nella prima arte parte che in quella conclusiva, quella che forse si è segnata di più, è stata la più veloce.
Sarà la volta buona per raggiungere dopo una vita, la prima vittoria in carriera nelle discipline tecniche? Ci riferiamo alle gare singole poiché tra team parallel, city event e combinate sul gradino più alto c’è salita già 5 volte. Tra giganti e slalom, invece ha raccolto 17 secondi posti e 22 terzi! Sarà durissima, ma se lo merita.
Se la dovrà vedere anche con la tedesca Lena Dürr che è quarta a mezzo secondo, mentre Katharina Liensberger, quinta, è già più lontana: +0,85 e la svedese Swenn-Larsson sesta +0,91.
L’ultima atleta a concludere sotto al secondo è un’altra giovane di Luca Agazzi, la canadese Amelia Smart che ha concluso a 99 centesimi da Wendy, pur partendo col 33. Vista la situazione, questo risultato si può chiamare in un solo modo: miracolo! Poi si passa al +1″38 di Ana Bucik e all’1″48 di Katharina Truppe.
Con il deterioramento della pista è stato impossibile inserirsi tra le prime per le atlete del secondo gruppo, non per niente, Gisin a parte, le prime sei si sono spartite i primi sei posti. Bravissima la canadese Ali Nullmeyer che conferma la sua crescita in slalom: nona con lo stesso tempo di Truppe ottenuto col pettorale 19. A Zagabria fu quinta con una seconda da urlo che le consentì di risalire dalla 17esima piazza.
Marta Rossetti, prima di tre Azzurre al via, col 31, ha mancato anche questa occasione. Ha voluto superare il traguardo, ma si è fermata sul ripido dove già perdeva due secondi. Non scia per niente come l’anno scorso, ma deve avere pazienza, certi infortuni fanno fatica a levarsi dalla testa. Sophie Mathiou non ha commesso errori particolarmente gravi ma ha chiuso a oltre 4 secondi. È in Coppa per fare esperienza, non è questo l’anno in cui attendersi chissà che. Aveva più chance Anita Gulli ed era ampiamente nelle 30 fino a metà muro. Poi… la nebbia! Com 3″31 rimane a 4 decimi dalla qualifica.