Mikaela Shiffrin e chi altra? Ha vinto il suo 34 esimo slalom, 45esima vittoria in totale, ma con un pizzico di facilità in meno. La differenza l’ha creata nella seconda parte, laddove tutte le altre invece non hanno voluto rischiare più di tanto. Una gara avvincentre grazie a degne avversarie. Ad esempio: che Petra, che Vlhova! Mikaela Shiffrin dovrà guardarsi da questa ragazzona che ha imparato a sciare con maggior ordine. Il che significa che diventa automaticamente la sua rivale diretta. Alla fine becca mezzo secondo, ma l’impresisone è stata un’altra. Frida Hanadotter non ha tradito le attese: ha sparato tutto nella prima parte della seconda manche per poi limitare l’esposizione ai rischi. Se avesse macinato potenza come all’inizio avrebbe potuto forse stare davanti a Petra Vlhova, ma va bene così ugualmente. Fortunatamente per lei Bernadette Schild non ha sciato in maniera brillante come nella prima manche e non le è rimasto in mano nulla se non un rispettoso quarto posto.
Michel Gisin si ricorderà a lungo la sua seconda manche. Tempismo perfetto, linee ideali e poi forza, spinta e grinta. Tutti gli ingredienti per andare sul podio nonostante nella primammanche avesse sciato in modo più disordinata. Non è riuscita a meritare il premio proprio per questo. Ma tanto di cappello.
In casa nostra è rimasto l’undicesimo posto di Irene Curtoni che ha chiuso a 4″20 da Mikaela Shiffrin. Chiara Costazza invece non è riuscita a rimanere dentro il percorso. Rimane la soddisfazione di aver visto qualche porta superata davvero bene, ma ci vuole altro per salire di gradino.
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