Aspettiamo anche il prossimo slalom ma siamo abbastanza certi di non andare lontani se affermiamo che la Francia sta imponendo la sua nouvelle école, in questa specialità. Perché non si tratta soltanto di celebrare la seconda vittoria consecutiva di Clement Noel, successo prenotato in una strepitosa prima manche, ma anche il quarto di Steven Amiez, figlio di quel Sébastien che al traguardo salta di gioia come un bambino! È il suo migliore risultato dopo il sesto di Levi.
La piazza d’onore è dello svedese Kristoffer Jakobsen che è capace di tutto. Aveva sbagliato nella prima sul muro, ma nella run conclusiva è stato preciso e mai in ritardo: Un centesimo solo di vantaggio nei confronti di Atle Lie McGrath che conferma di essere tra i top player della specialità
La Francia festeggia anche quel Paco Rassat sbocciato a Kitzbühel l’anno scorso (12°) che col 44 non si accontenta di portare gli sci al traguardo ma attacca con ogni forza, risalendo di 7 posizioni per conquistare una bella top 15.
Loic Meillard riscatta in parte la prima manche e con 9 scalini guadagnati, finisce quinto, davanti a Kristoffersen e a Ryding.
La manche del norvegese Timon Haugan è bellissima (miglior tempo), ma per chi ha dichiarato di voler vincere la Coppa di Specialità, non basta per finire sul podio: 16 posizioni recuperate per la nona finale, alle spalle del finlandese Eduard Hakkberg (classe 2003!) e a Fabio Gstrein.
GLI AZZURRI
Il passo in avanti è che rispetto a Levi ne qualifichiamo tre, ma il risultato finale non è eccellente. Il migliore è Alex Vinatzer , 25esimo a metà gara recupera 8 posti per una 17esima piazza che non può lasciare entusiasmo. Scalano, invece, Tobias Kastlunger (26esimo) e Stefano Gross (28esimo).
A occhio, l’azione dei nostri risulta lenta. Sciano composti, ma senza il tempismo che occorre e questo significa sciare sotto al palo.
Probabilmente è rimasto in testa l’incubo di Levi, quando nessuno era riuscito a passare la qualifica e questo non ha consentito di sciare con una certa scioltezza.
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