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Sl Campiglio 1a M.: Hirscher fenomeno

 Marcel Hirscher è un grillo sul muro della 3-Tre, ovvero il mitico Canalone Miramonti di Madonna di Campiglio che torna protagonista dopo sette anni di stop. L’austriaco ha fatto la differenza a metà del muro dove è riuscito a prendere un’accelerazione incredibile che ha poi mantenuto fino al traguardo. Precede di 6 centesimi il tedesco Felix Neureuther, bravissimo dalla prima all’ultima gate, tranne che all’inizio del muro quando stava per inciampare. Con uno scatto felino ha perduto solo briciole di centesimi. Niente male il nostro Cristian Deville che è riuscito a prendere fin da subito un ottimo ritmo. Niente errori, solo qualche metro in più nel tratto mediano, ma il fassano c’è! Non ci ha capito nulla invece Stefano Gros che è partico col pettorale numero uno. 2,53 di ritardo sono davvero tanti, per non parlare dei quasi tre secondi accumulati da Mario Matt, mentre Pranger ha contenuto il distacco sotto il secondo. Meglio di lui sicuramente Giuliano Razzoli che è arrivato al primo intermedio con lo stesso tempo di Hirscher per poi perdere qualcosina nelle battute finali per un risultato parziale niente male: quarto a 68/100. Ha invece inforcato prima del muro Patrick Thaler che sembrava aver preso una buona lena. Nello stesso punto è arrivata l’inforcata anche di Alex Pinturault (e anche quella di Hargin), il vincitore di Val d’Isere. Poi è toccato a Manfred Moelgg fantastico nella prima parte dove ha ceduto un solo centesimo da Hirscher per poi accomodarsi sulla stessa sedia di Razzoli al quarto posto. 
E’ ritornato tra i rapid gates anche il francese Jean Baptiste Grange che fino ai 34 secondi è rimasto attaccato ai primi con 8 decimi di ritardo pe rpoi concludere all’undicesimo posto a 1 e 68. la sensazione? Tornerà molto presto tra i top five!
Applausi infine, per Markus Vogl, che col numero 28 si è piazzat al settimo posto a 1 e 09, appena dietro a ted Ligety (+1,02). Potrebbe essere il punti di riferimento di una lieve rinascita elvetica in questa specialità. E’ quello che dice Matteo Joris, il tecnico valdostano che è passato tra le file svizzere. 
Poco prima della discesa di Ligety, la gara è stata interrotta per diversi minuti per soccorrere uno spettatore che ha avuto un malore. Sono infatti intervenuti i meccanismi di soccorso della gara, evidentemente per tamponare una situazione di estremo pericolo. Speriamo che stia andando tutto bene. Nota di colore: che bello vedere il Canalone Miramonti stracolmo di tifosi!

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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