Marcel Hirscher aggiunge altri 100 punti alla sua corsa, quasi esclusiva, verso la quarta Coppa del Mondo, conquistando anche lo slalom di Are. Ha sorpassato il tedesco Neureuther, primo a metà gara, con una seconda prova senza risparmiarsi. E’ questa la sua forza, cioè, una delle tante: rischia sempre al massimo, forte anche della sua qualità tecnica e di una potenza fisica impressionante. Eppure il tedesco ha sciato bene, come è solito fare tra i rapid gates, nonostante non sia ancora a posto fisicamente (schiena) al 100 x 100. Per 5 centesimi è riuscito a rimanere davanti al russo Alexander Khoroshilov. Una discesa da applausi quella del ragazzone sovietico, frutto delle Olimpiadi di Sochi che lo ha prima formato, poi cresciuto ed ora è pronto per esplodere e imporsi tra i top dello slalom. E’ salito sul podio per la prima volta in carriera, dopo 14 tentativi, grazie anche all’inforcata di Mario Matt che stava andando come un treno e al non bis di Ted Ligety, sorprendentemente terzo nella prima manche, ma poi tornato nella sua dimensione di buon slalomista ma non grande interprete, il che ha fatto sì che, rischiando eccessivamente, abbia inforcato pure lui. Comunque un podio assolutamente meritato che fa venire in mente a Zirov, ultimo russo a finire sul podio.
Questo slalom si potrà ricordare anche per il risultato di squadra degli svedesi: quattro nei primi otto: lo svedese Mattias Hargin ha affrontato la manche conclusiva come una furia nella prima metà mettendo al sicuro il bottino, conservato poi fino al traguardo. Lui ha tolto la leaderschip provvisoria del compagno di squadra Lindh, mantenuta per 22 partenti.Calle Lindh, sesto, ha fatto qualcosa che ricorderà, soprattutto perché quel numero 62 è destinato ad abbassarsi notevolmente, considerando la settima posizione rimediata oggi, grazie anche al miglior tempo ottenuto nella manche finale (29esimo dopo la prima) e ai distacchi ridotti su una pista che non aveva granché di spettacolare o di difficile. Occhio perché questo ragazzino di 23 anni ha il futuro segnato, visto che inizia ad andare bene anche in gigante (14esimo a Soelden). Bravo anche Axel Baeck, quinto e Jens Biggmark, ottavo appena dietro al tedesco Dopfer, ma davanti a un atro ragazzino, il norvegese Espen Lysdahl.
Pochi sorrisi in casa Italia: Patrick Thaler stava eseguendo la sua solita ottima manche, ma all’uscita del pianetto centrale gli è scappato via lo sci esterno per un eccessivo arretramento e la sua gara si è arenata in decima posizione. Stefano Gros ha sciato in maniera opposta nella seconda manche rispetto alla prima e i risultati sono lì da vedere: ha scalato sette posizioni concludendo in dodicesima piazza. Non è invece stato della partita Giuliano Razzoli che si è piantato nell’ultima parte, quella che girava di più e non ha fatto meglio di una 26esima posizione.
RANK | BIB | NAME | NAT | RUN 1 | RK1 | RUN 2 | RK2 | TOTAL | DIFF |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 4 | HIRSCHER Marcel |
AUT |
+0.25 | 2 | +0.56 | 5 | 1:40.37 | |
2 | 5 | NEUREUTHER Felix |
GER |
50.27 | 1 | +0.91 | 8 | 1:40.47 | +0.10 |
3 | 19 | KHOROSHILOV Alexander |
RUS |
+0.65 | 5 | +0.31 | 2 | 1:40.52 | +0.15 |
4 | 2 | HARGIN Mattias |
SWE |
+0.88 | 8 | +0.45 | 4 | 1:40.89 | +0.52 |
5 | 18 | BAECK Axel |
SWE |
+0.66 | 6 | +0.95 | 9 | 1:41.17 | +0.80 |
6 | 62 | LINDH Calle |
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