E’ in palla Manfred Moelgg che disegna una manche splendia su un percorso molto compòicato nella sua seconda parte. Sul muro Manni è stato geniale: centralità assoluta e velocità mai frenata, mentre nella prima parte ha messo in moto una fluidità incredibile, efficace su una nve che non si è segnata fino ai primi 15. Anzi, forse discesa dopo discesa la neve sembrava più veloce, visto che contrariamente al solito i temi migliori sono stati registrati dai pettorali più alti. L’austriaco Mario Matt gli è alle spalle con 5/100 di ritardo, poi un bel buco tra i due e Neureuther, terzo a +0.46. Quindi il risveglio di Kostelic, quarto a +0,56, mentre Pranger ne prende 0,67. Sono 71/100 quelli di Myhrer, 4 in meno rispetto a Deville che è settimo, davanti a Hirscher che sul muro si è salvato solo grazie alla sua elasticità pazzesca. Sul finale Stefano Gross non è riuscito a mantenere la linea, mentre Patrick Thaler ha inforcato la terza porta. Dodicesimo a 1 e 57 Giuliano Razzoli che non ha voluto rischiare o non ha potuto forzare, visto il dolore alla schiena dal quale non è ancora del tutto uscito. Qualificato anche Roberto Nani, bravissimo a poazzarsi 21esimo col 40 di pettorale. Out Tonetti
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