Dal treno della Valtellina arriva il bronzo, terza medaglia per Arianna Fontana. La giuria squalifica la Cina e dal quarto posto risaliamo al terzo. Vince la Korea davanti al Canada
Che sport pazzesco lo Short Track. Anche quando la gara è terminata in realtà bisogna sempre attendere qualche minuto per capire se la giuria ha notato qualche irregolarità. E nella finale della staffetta femminile olimpica sui 3.000 metri, c’è stata eccome, perché la Cina, che ha tagliato il traguardo al secondo posto alle spalle della Korea, è stata squalificata, portando all’argento il Canada e al bronzo l’Italia, messa fuori gioco durante un cambio di testimone, in realtà da una pattinatrice koreana. Infatti non è questo l’episodio che ha portato la giuria a prendere questa decisione, ma un tentativo di sorpasso azzardato delle cinesi che non riuscivano a passare le koreane, eliminate a Vancouver per lo stesos motivo.
Così Arianna Fontana, Lucia Peretti, Martina Valcepina ed Elena Viviani tornano in Valtellina con una medaglia, la terza per Arianna, reginetta azzurra a Sochi.
Gli allenatori azzurri hanno provato a mettere pressione ai referee per quel contatto, per loro scorretto, durante un cambio, che ha fatto ruzzolare sul ghiaccio la nostra capitana, ma il ricorso non è stato preso in considerazione e valutato, probabilmente, come normale traffico in pista e contatto involontario. Ma chi se ne importa, non è un argento mancato che può toglierci la soddisfazione di questa sesta medaglia per l’Italia, che supera il bottino di Vancouver 2010. Grazie al "treno" della Valtellina. Arianna ha ancora una possibilità sulla distanza dei 1.500 metri. Come la mett
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