Sono tutte contente: Mikaela Shiffrin perché non si aspettava una performance così, Ragnhil Mowinckel, perché tanto ride sempre, che vinca o che perda, Viktoria Rebensburg, perché dopo le pessime due discese, non riteneva potesse essere così competitiva, Romane Miradoli, perché non si era accorta di aver fatto una delle gare migliori della sua carriera, Anna Veith perché ha sfiorato il podio per dire che i bei tempi stanno ormai tornando, Lara Gut perché ha lasciato un segno di ripresa anchese non definitivo, Federica Brignone perché è andata ancora a punti e per questione di pochi centesimi poteva andare ancora meglio, Elena Curtoni e Nadia Fanchini perché possono tornare a casa col sorriso per com’è andata in questa lunghissima tre giorni. Bene, detto questo, rimane una discesa di Miki impressionante. L’unica incazzata è l’austriaca Siebenhofer perché arrivare quarte per un centesimo fa davvero girare le cosìdette. Incredibile la facilità con la quale ha superato quella maledetta curva e contro curva in massima pendenza che girava contro nell’ultima parte. Non ha fatto una piega, anzi per la verità l’ha fatta alla grande, senza grattare, senza frenare, senza mai alzare il piedino. In realtà anche Fede l’ha fatta ma non per guadagnare sulle avversarie, più che altro per tenere una linea che aveva sbagliato nell’impostazione. Solo la sua grande reattività le ha consentito di ritportare dritto uno sci che per effetto di alleggerimento stava andando dove voleva. Ma va bene così, gestire l’azione a oltre cento all’ora è difficile di suo, se poi non hai avuto la possibilità di allenare il corpo a simili violenze, non puoi nemmeno essere padrona della tua cattiveria agonistica. Fede c’è e verrà fuori di più anche in superG. Per rimanere in Casa Italia Elena Curtoni già così pronta non ce l’aspettavamo. Bellissimo vederla competitiva a inizio di stagione. E rimanere davanti a una Nadia Fanchini a un livello medio alto, è un segnale più che positivo. Bisogna sapersi anche accontentare.
Non ci stupisce affatto il secondo posto ottenuto da Mowinckel. Anzi ci saremmo stupiti di un risultato fuori dalle top. Ormai Ragnhil è da considerare tra le migliori in tutte le specialità tranne che in slalom. Queste sono le sue piste e per la verità avrebbe potuto fare ancora meglio se non avesse commesso il solito errorino. Alla fine 77 centesimi di ritardo sono tanti. Per la cronaca non ci stupisce che Viktoria Rebensburg sia arrivata terza dietro a Shiffrin e a Mowinckel. Il terzo posto di è arrivato col minimo sforzo. Non ha sciato al massimo delle sue possibilità. Lei sa sciare molto meglio di così. Miradoli ha sxiato semplicemente bene ma spesso lo fa. Il fatto che anche lei, probabilmente per un eccesso di grinta, commette un errore fatale. Oggi non le è capitato e per 7 centesimi non è andata a premi. Anna Veith invece ha tratto il massimo che poteva. Otto centesimi le consentono di conquistare il quinto posto davanti a Lara Gut. Ci stavamo preoccupando riguardo alla Signora Berhani e in realtà ancora un po’ lo siamo. Sembra che non gliene freghi niente di arrivare ventesima. Mah, rimaniamo in attesa di quando scierà come ha sempre fatto.
Chiudiamo con una situazione che fortunatamente non è drammatica. L’austriaca Christine Scheyer era caduta scivolando sul fianco e andando a tirar giù la struttura di un paio di striscioni. Sembrava nulla di che, ma poi le urla con la mano a tenere il ginocchio ci avevano fatto pensare al solito legamento partito. Invece no. Forse no, speriamo di no. Perché giacché stava per alzarsi l’elicottero pr andare a recuperarla, la giovane austriaca si è tirata sù per recuperare il traguardo su uno sci solo. Speriamo bene. Dopo quella scena è scesa Nicol Delago. Andava come un treno ma nel punto critico dove si vinceva la gara ha combinato un pasticcio. Chiamiamolo errore di gioventù. Alla prossima
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