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SG Bad. Suter beffa la Maze

Altro giorno, altro spettacolo: se la discesa libera di ieri aveva offerto uno show come da tempo non si vedeva nella velocità femminile, oggi, sulla stessa pista ma in superG la solfa è cambiata e con una tracciatura, firmata dall’americano White, priva di difficoltà ed emozioni, non ci si è divertiti così tanto. Non la pensa così l’elvetica Fabienne Suter che ha rotto le uova nel paniere alla slovena Tina Maze che già stava assaporando il dolcissimo gusto della  vittoria in superG, unica specialità che ancora mancava al suo carnet che così rimane fermo a 11 sigilli. Ci avevano provato sia Anna Fenninger che Lara Gut. capaci di starle davanti per tutta la pista tranne che nell’ultimo tratto, poi Anna non ha perduto tantissimo e dopo una discesa costruita sull’aggressività (eppure non è certo tra le più potenti) ha concluso a 4 decimi dalla bellissima Tina. Dov’è finita Lindsey Vonn? Giù, giù in fondo, come non si ricorda più in superg: in 18esima piazza dopo aver perduto il senso della gara fin dai primi metri. Voleva spaccare il mondo, ha invece distrutto la tattica di gara con un’azione sempre strappata. Questa Coppa se la dovrà proprio sudare perché sia Tina Maze che Anna Fenninger non molleranno fino alle finali. 
Parlando di casa nostra, il cittì Plancker dev’essere incavolato nero, perché abbiamo buttato via una giornata che poteva colorarsi d’azzurro. Una girandola di errori, quasi tutte nello stesso punto a 3 porte dall’arrivo, ha macchiato la 12a piazza di Merighetti, la 13esima di Elena Curtoni, mentre Schnarf e Fanchini non hanno superato il traguardo, al contrario di Marsaglia (20esima) e di Stuffer (22esima) che hanno invece concluso senza sbadataggini.
Dada Merighetti, anche oggi è riuscita ad autopunirsi con un errore inutile: si è agganciata a una porta a inizio gara perdendo la traiettoria nella curva successiva. Ha sciato alla grande e il ritardo di 1 e 27 è figlio di questa sciagurata azione. Era la giornata giusta per attaccare il podio. Senza senso anche l’errore di Johanna Schnarf che ha buttato via un risultato di pregio. Nelle curve finali, probabilmente decocentrata o quanto meno distratta, non si è ricordata dove si trovava una curva, prendendosi un anticipo esagerato per una curva che non esisteva. Bastava andare dritta, invece ha preso la porta esterna uscendo dal percorso! Peccato! Nella porta successiva sia Elena Fanchini che Elena Curtoni hanno commesso un errore gravissimo andando lunghe. Magdalena Lisa Agerer, ultima azzurra a partire, ha portato a casa un 21esimo posto utile per scendere con i punti e migliorare il proprio pettorale. Francesca Marsaglia ha trovato la pista giusta per sfruttare la sua tecnicità e soprattutto la grinta che le appartiene ed ha concluso 22esima, appena davanti a Verena Stuffer, anch’essa brava nello stile. Solo un’interpretazione non così fortunata a metà percorso, dove ha scelto di tagliare troppo. 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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