I velocisti Azzurri hanno un piccolo segreto chiamato Sentinel, un’arma in più per Domme e compagni. Non è possibile sapere tutto e molto perché se no che segreto sarebbe…
“Però è molto importante e utile“, dice Fabrizio Brunozzi, informatico, presidente della nuova commissione scientifica di ricerca e sviluppo della Fisi, nonché già inventore dell’app MyFisi.
Si tratta di una stregoneria?
“No, è scienza e sviluppo con un pizzico di magia. Ed è per questo che non posso svelarla. Diciamo che possiamo dare qualcosa agli atleti per aiutarli ad andare sempre più veloci. Per questo l’abbiamo chiamata Sentinel.”
Quindi uno strumento utile per gli skimen?
“Proprio così. E a Bormio se ne sono accorti anche i nostri competitor, ovvero le altre nazioni“.
Un elaboratore di dati?
“Esatto, un elaboratore che studia nove grandezze ambientali e fornisce informazioni utili per capire la neve di una determinata pista. Poi è chiaro che non serve se l’atleta commette un errore o non scia bene. Però se Dominik perde una gara per due centesimi, ecco, in quel caso Sentinel entra in azione perché quell’inezia di tempo giochi in suo favore.
In definitiva non vi è nulla di automatico. Diciamo che la scienza offre al tecnico, o meglio allo skiman, uno strumento di valutazione in più. Sta a lui poi interpretare i dati in maniera opportuna. Ma non è così semplice, perché Sentinel può darti 60 informazioni al minuto al posto di 3 in 24 ore. Ma mo’ mi fermo perché sto addì troppe cose“.
Ti sei presentato alla squadra dei velocisti con la bacchetta magica in mano?
“No, era un bastoncino! Scherzi a parte, è stato proprio emozionante conoscerli e parlare con loro. È una famiglia stupenda. Aperta, ricettiva e molto concentrata. E poi tieni conto che io nello sci conosco poca gente. Giusto Valentina Rossi, allenatrice di Gabriele!”
Il tuo obiettivo primario qual è?
“Vedere la coppa sollevata da due braccia colorate di Azzurro. Solo e soltanto questo”.