Claudia Giordani, Maria Rosa Quario, Sabina Panzanini, Dody Nicolussi, Thea Gamper, Giustina Demetz, Carlo Senoner, Clotilde Fasolis, Paola Hofer, Wilma Gatta, Piera Macchi e Micaela Valentino. Non è la cronaca di un weekend di Coppa del Mondo di qualche annetto fa, ma quasi. Cioè, lo spirito era un po’ anche quello, ma il vero intento era quello di creare una giornata dedicata agli sci dritti. Cosa volete farci, i seguaci di Sciatori d’Epoca sono fatti così. Non possono fare a meno di loro. Quei modelli totalmente privi di sciancratura che siano di legno o di metallo, ma entrambi ampiamente superiori ai due metri. Così il 22 gennaio scorso si sono incontrati sulla pista Palon del Monte Bondone, sotto l’organizzazione di Dody Nicolussi e con la regia dei fondatori del gruppo, Michele Battagli, Luca Steffenoni e di altri irreprensibili romantici di quegli anni, quando lo sci ha iniziato a esplodere. Gli atleti si sono misurati in un tracciato di gigante (con pali rigorosamente in legno) e si sono battuti per il «primo trofeo Hannes Schneider».Questo significa che ce ne sarà certamente un secondo, un terzo, un quarto… Due le categorie: sci di metallo e sci di legno. Claudio Lanza, con attrezzi degli Anni ‘40, si è imposto in quest’ultima categoria, mentre Elisabetta Pazzaglia e Massimo Mosele, tra i «metallari». Pare che Massimo sia stato aiutato, nella tattica di gara, da Oreste Peccedi che non ha per nulla dimenticato quella dottrina tecnica che usò per far nascere la Valanga Azzurra.
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