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Schladming, DH: Argento a Nadia Fanchini a un soffio dalla Rolland

 

La pista più bella sinora con un fondo duro ma tanta tenuta. Il fondo però, differente da quello dei giorni precedenti, ha reso il tracciato delicato con tante cadute, tra le quali quella della Merighetti. Sole, visibilità perfetta e molti appassionati al parterre a tifare e celebrare questa festa dello sport. 
Il pettorale numero 2 non poteva far ben valutare l’eccellenza della discesa di Nadia Fanchini che, dopo le lacrime di sfogo alla fine del SuperG, aveva comunque ritrovato il sorriso soddisfatta della sua prova "Ho cercato di sistemare gli errori fatti in prova e sono soddisfatta cercando di dare il massimo. Dopo quattro discese più di così non posso fare, so che non basterà per il podio". Si sbagliava perché, con il passare delle discese il sogno ha preso forma. Il copione è stato simile per lotte discese. Vantaggio delle concorrenti al primo e secondo intermedio con la pista diventata più veloce ad ogni discesa. Poi la grande S, il salto determinanti per avere velocità sul lungo piano. 
Andrea Fischbacher dietro; Elisabeth Goergl, campionessa in carica dietro; Maria Riesch, in vantaggio per tre intermedi, dietro; Julia Mancuso, che difficilmente sbaglia i grandi appuntamenti, dietro. Quando anche gli intermedi di Tina Maze diventano rossi, i brividi corrono lungo la schiena e quel l’idea d’oro ha iniziato a prendere forma. 
Poi è scesa la francese Rolland, insidiosa ma mai vincente, che ha fatto la discesa della vita riuscendo a passare davanti di 16 centesimi a Nadia. Maria Riesch ha completato il podio. 
Niente sorrisi, ma lacrime, oggi per Sofia Goggia, un po’ sfortunata per lo stop and start prima della sua partenza. Partita con molta determinazione la bergamasca è incappata in un grave errore dopo il secondo intermedio e la voglia di recuperare ha solo incrementato il numero di imprecisioni. Poi però grande gioia anche per lei per la medaglia di Nadia che da morale a tutta la squadra. La festa può iniziare.

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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