C’era una grande aspettativa per il SuperG maschile con molti azzurri in grado di salire sul podio. La pista sembrava monotona con curve stile gigante nella prima parte e pochi punti di riferimento. Più adatta ai gigantisti che agli atleti dediti alla velocità pura. Il fondo inoltre, come ha confermato Peter Fill, era molto scivoloso e chi prediligeva una maggior compattezza per imprimere grande pressione.
Ted Ligety ha pennellato le curve raccordandole con grandissima conduzione. Sembrava che i suoi sci fossero infilati in due binari. Nella parte centrale ha fatto la differenza e non ha più frenato sino alla fine. Altro pianeta, o meglio, il suo pianeta. Quello che maggiormente lo ha impensierito è stato Aksel Lund Svindal, perfetto sino all’attacco del muro finale dove due sbavature lo hanno relegato al terzo posto. Meglio di lui il francese De Tessieres vera e propria sorpresa della giornata.
Gli azzurri non hanno trovato feeling. Tante curve e una neve poco "gradita" che ha fatto terminare le energie tante curve prima del traguardo, come ha confermato Marsaglia: "Ho finito le energie dopo il secondo intermedio e addirittura ho fatto fatica a frenare dopo il traguardo. Con queste condizioni ho anche fatto fatica ad assecondare le buche, problema che solitamente non ho". In fondo Ravetto era stato un buon profeta: "Abbiamo solo da perderci visto com’è andata la stagione sinora". Il settimo posto di Innehofer è solo una parziale consolazione."Ho tribolato con la visibilità e le condizioni erano particolari. Ho provato a rischiare ma faticavo a sentire gli appoggi e quindi più di così era difficile" ha ammesso Inner che ora si concentrerà sulla discesa.
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