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SCHLADMING 2013: La nuova Planai

La vecchia pista Planai è stata modificata, ritoccata, allargata in molti punti, resa ancora più ripida nel tratto finale per consentire, oltre ad un maggiore impegno tecnico da parte degli atleti (gigantisti e slalomisti in particolare) una maggiore visibilità per il pubblico e per i fortunati ospiti del Planet. I?miglioramenti sul piano della sicurezza e dell’agibilità sono indubitabili ma è difficile anche per i più esperti «truccatori» modificare radicalmente la natura orografica di un pendio. E il pendio della Planai, sul versante sud della Valle dell’Enns, non riesce a proporre le situazioni altamente tecniche della Streif o della Stelvio. Ma certamente la pista per la discesa maschile (quella su cui si svolgeranno tutte le gare degli uomini) sarà comunque un test efficace per i velocisti perché, se da una parte non presenta passaggi particolarmente ostici sul piano tecnico, dall’altra richiede una continua gestione delle altissime velocità. Molto (se non tutto) dipenderà anche dalle condizioni climatiche che interesseranno Schladming tra il 4 e il 17 febbraio;?molto dipenderà dalle temperature, dall’umidità e quindi dalla possibilità di preparare più o meno bene il manto nevoso. Comunque, dopo una parte iniziale molto scorrevole caratterizzata da un paio di salti (uno sul punto di pendenza massima del percorso), dalla zona di partenza del superG in poi la pista si muove di più, con frequenti e ravvicinati cambi di pendenza e di direzione. Molti passaggi della pista sono stati dedicati a personaggi importanti nella storia di Schladming e dello sci austriaco: omaggi a Karl Kahr (DT austriaco anni 70) e a Josef Walcher (oro mondiale nel 1978 a Garmisch) «glorie» di Schladming; a Franz Klammer (Il «könig» mito storico della discesa) e ad Harti Weirather che vinse la discesa ai Campionati Mondiali del 1982. Le donne gareggeranno su un percorso praticamente parallelo a quello maschile sullo stesso versante della valle in cui si trova Schladming. Anche per loro molta velocità e scorrimento. Anche per loro le condizioni climatiche saranno fondamentali.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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